Affare importante quando si sente un gruppo come i Montana è capire non tanto l’hardcore sbattuto in faccia a mò di pestaggio quanto la tenuta dell’album e la grinta espressa. Se si prova ad ascoltare i Rocket from the crypt viene subito voglia di pensare che dopo Paint as a fragrance non sia stato fatto più nulla di simile dalla band di San Diego, oppure pigliate i fratellastri Drive like Jehu che nello sforzo di far uscire l’underground novantino dalla voga grunge sfornarono un disco omonimo o poco più e in quello sputo di tempo diedero prova di poter azzardare su un genere che di suo non concede spazio (uno spazio che forse solo gli Hives sono riusciti a prendere e non sempre). I Montana sono per metà scuderia (To lose la track) con un gruppo che l’estate scorsa mi ha fatto troppo divertire, i Disquited by, e il paragone fra le due band non è poi così peregrino; sarà per le radici molto rock garage di entrambi o per la collera live perorata in maniera viscerale anche in studio – i Disquited magari adottano tempi crossover più marcati dei Montana – ma tant’è che un legame c’è ed è coerente con le logiche. L’altra metà di produzione è degnamente assegnata a Sonatine produzioni che assieme a TLLT diventa un punto-incontro per molte microstorie: entrame devote al DIY ma con un profilo per nulla basso, entrambe a sbattersene di eventuali ritorni monetari, svolgono il loro gioioso lavoro con l’incontenibile orgoglio di poter dare una mano ad amici musicisti, a gente che se le suda sul palco le palanche da mettere in broda per tornare a casa dopo un concerto, e nel loro piccolo fare e disfare fanno della buona arte (vedi il progetto TINALS di TLLT in co produzione con la New monkey press). Chiarito l’ambito e molto facile chiarire il resto: Debuttanti segue all’EP Montana sfornato tre anni orsono sempre per Sonatine, l’anno successivo mezza line up salta, ma il tiraggio non ne soffre per niente. A settembre dell’ormai andato 2013 (ebbene si, siamo in ritardo anche noi di Musiczoom a recensirlo) esce questo primo lavoro sulla lunga distanza. Si schierano a quaterna secca e sul palco dovrebbero spaccare come crateri, la ritmica è ossessiva e pulsante, la chitarra va in ebollizione più di una volta e la voce bercia su giri dinamici che disarcionano il tempo (Catassa, Recidivo, la bellissima Punkomat) battendo sentieri surfin’ in controluce (Serpe). Queste undici tracce non tolgono la terra dai piedi e nemmeno fluttuano su interposte visioni punk, sono gabbie al vetriolo e furioso rockin’incastonato alla boia di un giuda, al più il rischio serpeggia nella instabilità della line up, spesso motivo di abbandoni e disinnamoramenti prematuri in progetti così. Per ora i Montana si beccano l’elogio che si meritano e il sacrosanto consiglio di non mollare anche se la vita l’è dura. Per usare una loro frase, “se un’azione è efficace si ripeterà”.
Label: To lose la track/ Sonatine
Anno: 2013
Genere: Hardcore punk
Tracklist
1. Muso
2. Lazzaro
3. Armistizio
4. Sgambetto
5. Serpe
6. Catassa
7. Recidivo
8. Stoppino
9. Punkomat
10. Contratto
11. Capitombolo
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