Provenienti da Sterling, Va e nati dalle ceneri di diversi gruppi underground della zona (pg.99, Sail e Pizza), i Tideland si muovono su un sentiero scosceso e friabile come solo l’alternative può essere. Il trio dimostra una potenza sonora notevole nell’iniziale Starblood, che denota l’angolarità e la prevalenza del suono a sei corde. Ancora più esplosiva Carved in Mine con stacchi poderosi e vertiginosi che scavalcano muri sonori costruiti secondo un’architettura a volte barocca, a volte shoegaze, come conviene a chi sia cresciuto a pane e Trail of Dead. La successiva Get Lost lo conferma, con chitarre taglienti come spade e molto volume sonoro (attenti alle orme vocali disseminate da Conrad Keely nella parte finale). Vaghi ricordi washingtoniani di gente come i Longwave vengono confermati nelle parti più melodiche, come in Desolate e Dinosaur, dove i Tideland si addolciscono osservando l’arrivo della bassa marea e scoprendo conchiglie e fossili di altre epoche musicali. La confusione sonora tocca spesso picchi shoegaze a dirupo sul mare, ma solo per prendere la ricorsa per un tuffo liberatorio rabbioso per lasciarsi tutto alle spalle. Un buon album da portare con voi nel nuovo anno.
Label: Russian Winter Record
Anno: 2013
Genere: alternative-shogaze
Tracklist
1. Starblood
2. Miless
3. Carved in Mine
4. Get Lost
5. Desolate
6. Dinosaur
7. Edinburgh
8. Way to die
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