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Bologna Violenta – Uno Bianca

Come si fa a recensire un album di Bologna Violenta? Solitamente sono uno di orecchio “aperto”, mi piace ascoltare di tutto ed interessarmi al nuovo ed al sperimentale, ma già quando ebbi modo di sentirlo dal vivo un paio di anni fa nel contesto dl Summer Days Festival di Copparo, incontrai non poche difficoltà nell’approcciarmici all’ascolto: una confusione ordinata di chitarre distorte e supporti di archi (Nicola Manzan, questa la vera identità di Bologna Violenta, è diplomato in violino al conservatorio) con una spina dorsale ritmica rapida che scandisce il tutto, dove ogni tanto si posizionano inserti di campioni che ti lasciano a bocca aperta, un gusto amaro, straniante, insomma ti viene un po’ voglia di bere metà bottiglia di Unicum con le orecchie per assimilare e digerire il tutto; è un pò come sentire i Rhapsody privi di cantato riarrangiati dai Confusional Quartet e remixati da Squarepusher. Non si differenzia troppo dai precedenti questo suo nuovo lavoro registrato in studio (il terzo, escluso The Sound Of…), un concept album ispirato ai fatti delittuosi che dall’87 al ’94 hanno macchiato di sangue la città di Bologna e zone limitrofe, fatti che si ricordano grazie alla famigerata Uno Bianca, che è anche il titolo di questo album; i titoli delle 27 tracce che lo compongono invece, sono una serie di date in ordine cronologico legate appunto a questi eventi. Ci troviamo di fronte ad un agglomerato di riff tecnicamente spaventosi dove la melodia passa in secondo piano (o è un concetto di melodia un po’ diverso dal classico), per far luce ad una sorta di esercizio stilistico che genera comunque una discreta tensione nell’ascoltatore, frutto forse dell’inquietudine che questo pazzoide ci vuole comunicare. A quanto pare rispetto ai precedenti album risultano minori le escursioni basate sui campioni tratti da dialoghi di film o da contesti extramusicali (anche se qualcosa qua e là rimane, come ad esempio un reperto audio probabilmente tratto da un servizio televisivo in 4 gennaio 1991, o la registrazione di dubbia provenienza che apre 18 Agosto 1991), o comunque tutti quegli espedienti che si aggrappano ad un approccio postmoderno (lo sto scrivendo solo per darmi un tono, ma in realtà riflettendoci bene ho scritto qualcosa di credibile); è invece il trionfo della schitarrata noise, che accompagna il suono delicato degli archi frastagliato da ritmiche evidentemente create da macchinari programmati ad hoc dal Manzan. Questo è l’impasto sonoro di quest’artista, di certo originale e ben realizzato soprattutto a livello tecnico, ma sicuramente alla lunga un po’ troppo pesante per un ascolto che non sia quello di nicchia; non faccio fatica a pensare che Bologna Violenta se ne strafrega del pubblico commerciale o medio, non è quello il suo target, vuole sconvolgere, dare fastidio, ed in un certo senso lasciare pure un segno, come ha fatto appunto la banda della Uno Bianca ormai più di vent’anni fa. Se è questo l’intento del concept album al quale ci troviamo di fronte, il one-man-band riesce al meglio con queste brevi 27 tracce (la media è attorno al minuto ciascuna) che impattano nell’orecchio e nel cervello di chi ascolta, come lo sparo della beretta di Roberto Savi, mentre risuonano ogni tanto campane a morto in questa sorta di frastagliata colonna sonora ad immagine delle tumultuose azioni dei delinquenti che non a caso si conclude con il suicidio del padre dei fratelli messa in musica in un’impeccabile susseguirsi di violini ed un tocco di campana funebre finale.

 

Anno: 2014

Etichetta: Dischi Bervisti – Wallace Records

Genere: noise, grindcore

 

01 – 19 giugno 1987 – Pesaro: rapina casello A-14
02 – 31 agosto 1987 – San Lazzaro di Savena (Bo): rapina casello A-14
03 – 3 ottobre 1987 – Cesena: tentata estorsione
04 – 30 gennaio 1988 – Rimini: rapina supermercato Coop
05 – 19 febbraio 1988 – Casalecchio di Reno (Bo): rapina supermercato Coop
06 – 20 aprile 1988 – Castelmaggiore (Bo): attacco pattuglia Carabinieri
07 – 19 settembre 1988 – Forlì: rapina supermercato Coop
08 – 26 giugno 1989 – Bologna: rapina supermercato Coop
09 – 15 gennaio 1990 – Bologna: rapina ufficio postale
10 – 6 ottobre 1990 – Bologna: rapina tabaccheria
11 – 10 dicembre 1990 – Bologna: assalto campo Rom
12 – 22 dicembre 1990 – Bologna: attacco lavavetri extracomunitari
13 – 23 dicembre 1990 – Bologna: assalto campo Rom
14 – 27 dicembre 1990 – Castelmaggiore (Bo): rapina distributore
15 – 4 gennaio 1991 – Bologna: attacco pattuglia Carabinieri
16 – 20 aprile 1991 – Bologna: rapina distributore
17 – 30 aprile 1991 – Rimini: attacco pattuglia Carabinieri
18 – 2 maggio 1991 – Bologna: rapina armeria Volturno
19 – 19 giugno 1991 – Cesena: rapina distributore
20 – 18 agosto 1991 – San Mauro a Mare (Fc): agguato auto senegalesi
21 – 28 agosto 1991 – Gradara (Ps): scontro a fuoco con due poliziotti
22 – 24 febbraio 1993 – Zola Predosa (Bo): rapina banca
23 – 7 ottobre 1993 – Riale (Bo): rapina banca
24 – 3 marzo 1994 – Bologna: rapina banca
25 – 24 maggio 1994 – Pesaro: rapina banca
26 – 21 ottobre 1994 – Bologna: rapina banca
27 – 29 marzo 1998 – Rimini: suicidio Giuliano Savi

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