Amanti e reduci è appena uscito fresco fresco dalle mani di Massimiliano Galli che non si fa letteralmente in tempo ad ascoltare questo compìto live al 75 beat di Milano. Che Amanti…sia stato un passo oltre per il trio meneghino rispetto all’EP del 2010 è chiaro, merito forse di Lele Battista, al piano e alla produzione di due tracce, della sua umbratile visione delle cose o merito in generale di un editing che a esaminarlo più di una volta stufa solo in qualche spigolo ben nascosto e questa è già una gran cosa. Un bel lavoro sull’armonia degli archi e l’astuto inserto del clarinetto basso donano veramente tanto (Diva) ove i brani peccano di lievi ingenuità pop (Quello che vorrei) e si ri hanno in synthetismi (Rivestirai l’inverno). Gli altri Rumori dal fondo si cuciono anche loro a riguardo parti di intense manifestazioni. Ad esempio nella smaccata Nel mio vortice Mattia Pittella gioca con l’eleganza e la profondità da gocce antelucane senza mai concedere a vuoti imperituri e Loska Versari non teme solitudini e sensi di colpa in una cinematografica L’ultimo giorno. Ho di soppiatto posato il cappello semplicemente perchè il live milanese è sostanzialmente una riproduzione quasi fedele di Amanti… più due ripescaggi, uno recente (La nostra danza dall’ep omonimo) e l’altro un po’meno (Post atomic melody da Imperfezioni del 2006) ed è però interessante capire come se la cava dal vivo il duo (senza il Pittella questa volta), in questa sua nuova veste allargata orchestralmente (violino, viola e viola effettata, violoncello). Toccanti le coroncine d’arco in Cadono e la distensione in Deltoide sulle sonatine ad incrociare la mestizia della chitarra. Il testo, che per fortuna non si perde in moine o nelle pallottole d’aria secca, rischia di sublimare in luccichii (ma dove sono finite le idee che troppi talvolta deridono, si perdono nel vuoto che segue una vita basata sul vizio) cogliendo nel segno metrica e tono, perdendo in ambientazione magari (il fade out di Massimiliano nell’anafora, proprio sull’ultima sillaba d’attacco in coda strofa), ma acquisendo fermezza da palcoscenico. La formula concede molto ai lunghi slide delle chitarre (Luna, Amanti e reduci dove oltre ad indugiare su un provato LA, il folksy svirgola con desertica malizia ricordando per la punta dei capelli un certo lavoro à la Spaccamonti) che testano la grazia di cui ci si innerva. Potendo ora traversare sensorialmente giunchi lacuali e ormeggi di immediata chiarezza stilistica (Le cose che non vuoi) il gruppo può nel concreto puntare ad una più alta produzione per il prossimo avvenire, label di gusto permettendo.
Anno 2014
Label: autoproduzione.
Genre : alt rock
Tracklist
1. Nel mio vortice
2. Diva
3. Post atomic melody
4. Cadono
5. Rivestirai l’inverno
6. Le cose che non vuoi
7. Luna
8. Amanti e reduci
9. La nostra danza
10. Quello che vorrei
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