L’irruente, alcolico eppur raffinato secondo lavoro Back to the roost dei rockers salernitani The Bidons, conferma di avere più di una qualità eccellente, e si muove alla perfezione tra agilità, Detroit, sensazioni chimiche, elettricità garage a palla e l’animaccia di quella generazione scapestrata e divina che affollava i vicoli malsani ma veri dell’esistenza borders americana 70,s e frange 80. Dieci tracce ematiche che marchiano a sudore e sangue l’ascolto di vecchi amanti e nuovi adepti al genere, tracce accelerate che puzzano di whiskey e primaticci Stones, Stooges, e di sputi, urina di Fuzztones e The Sonics dopo e che si fanno immediatamente puttane con lo stereo e l’aria da respirare.
Disco che supera lo steccato dell’underground, suona da dio e già pronto alle grandi competizioni, e stranamente – udite udite – in grado di dire cose nuove in un ambito sonoro che si credeva esaurito, una energia che magnetizza ed incolla l’immaginazione, si avverte che la band si diverte un mondo ad intrecciare fuzz chitarristici, pelli testarde e la giusta “delinquenza” di prassi che si vuole essere caratteristica primaria di un fasto sonico che – come disse in una famosa intervista l’Iguana - non muore nemmeno se lo uccidi, ed è vero, sacrosantamente vero. I The Bidons non giocano con l’errore grossolano del revivalismo, la loro è una potenza espressiva impeccabile, riagganciano il filo pendulo di una bordata interpretativa e ne allungano l’esistenza fin qui, senza mai farsi cogliere alla sprovvista dalla castrante moda dei dèjà vu a tavolino.
Certo, in pieno 2014 sentire arrivare una corazzata elettrica di fenomenale garage rock come questa è quasi un presagio di grandi cose in transito, se poi ci mettiamo in conto le convulsioni distorte di Hell, yeah!, il mood-race che avvelena l’ansia Jaggeriana della tracklist e di (Shout it out) Burn down! e il tuono percussivo della bella Grinning feeling, il “presagio” si fa sempre più consistente, dunque cari ascoltatori non opponete resistenza alla turbinosa forza di questo disco, lasciatevi calpestare, e non crediate che sia violenza, è “solo” una sana botta di vita amplificata!
Label: Area Pirata
Anno: 2013
Genere: Rock Garage
Tracklist:
1. Hell, yeah!
2. I can’t stand it
3. Raw, naked & wild
4. Back to the roost
5. (Shout it out) Burn down!
6. I don’t mind
7. Damn!
8. Grinning feeling
9. Get ready
10. Psychotic direction
Commenti Recenti