Elli De Mon ci porta con il suo album omonimo a una nuova dimensione, le one-girl band, corrispettivo femminile delle formazioni singolari maschili tanto in voga negli ultimi anni e che ha visto tra i suoi più famosi esemplari tale Lewis Floyd Henry (pochi di voi lo ricorderanno suonare in una calda estate di fronte al cimitero Verano di Roma). Anche qui ci troviamo di fronte un blues ossessivo e viscerale, che si snoda lungo gli 11 pezzi presenti nell’album come un grosso e sinuoso serpente che scivola pian piano nella nostra anima. O forse la rappresenta, come in Devil, carica e tesa come una fionda prima di essere lasciata andare; o in Walk Away, dove si affacciano compiaciute le ombre più folk dei BRMC. Anche le parti più lente (Boogie Man, Light) dimostrano una qualità eccelsa nei suoni e nelle registrazioni, e suscitano sentimenti contrastanti ma con tonalità tendenti al blu più scuro, come un cielo notturno in pieno inverno. Tuttavia, che ci sia qualcosa di più dell’ordinaria rappresentazione degli stilemi del genere lo percepiamo già in Leave this town, dove lo stomp si interrompe per lasciare spazio a visioni di notevole intensità emotiva. Molto spesso Elli De Mon emana una fragranza che può ricordare la carica di PJ Harvey (Spell ne è un chiaro esempio, ma anche i ritmi e le parti vocali di Devote più avanti lo confermano), scivolando molto naturalmente da territori blues agli spazi sconfinati della psichedelia: cinica in Sick, dove si subisce un’estasi sonora ondivaga ed estremamente mobile come una marea oceanica; deliziosamente spaziale in Ratri, dove lo sciamanesimo irrompe con il sitar in mano per farci avere percezioni extrasensoriali in salsa indiana. Per poi lasciarsi andare ad una danza cosmica che vorresti non dovesse finire mai.
Label: CORPOC/OTIS RECORDING
Anno: 2014
Tracklist:
1. Leave this town
2. Spell
3. Call me
4. Sick
5. Devote
6. Boogie man
7. Devil
8. Walk away
9. Light
10. Ratri
11. Shade
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