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feb 07

Sin / Cos – Parallelograms

Conosco personalmente Maolo Torreggiani da parecchio tempo, ed oltre ai suoi capelli e alla sua attitudine nell’essere socievole e di mente aperta, ho sempre trovato super interessante ogni suo progetto musicale. Eravamo giovani quando ci siamo conosciuti ormai anni fa, al tempo militava nei My Awesome Mixtape ed era circondato da musicisti come lui, ricchi d’estro ma al contempo impregnati di semplicità e genuinità, ed era da questa miscela che scaturiva una musica frescona, a tratti nuova o comunque non banale all’orecchio e con un piglio di continua curiosità e divertimento. Dopo due album, la scissione e il rimescolamento con il progetto Quakers & Mormons, un qualcosa di più sperimentale, che riduce i componenti della band a duetto, ma non per questo un progetto meno completo del precedente, dove il timbro di voce del Maolo è sempre riconoscibile, così come quel modo di creare i brani, di impostarne la ritmica, di essere geniale nell’approccio alle melodie e nelle parole. Poi anche qua un piccolo scisma (il suo compare Andrea Mancin, già anche nei My Awesome Mixtape è attualmente il batterista dei Giardini di Mirò), Maolo è costretto a prendersi un po’ una pausa dal mondo musicale e si dedica alla cucina, e poi da un annetto a questa parte se ne esce con questa nuova idea chiamata Sin / Cos, insieme al compare di merende Vittorio Marchetti. Premettendo che non mi ricordo più una mazza di algebra, analisi, matematica e tutto ciò che c’azzecca con seno e coseno, questo progetto mi pare ancor più intimo e sperimentale dei precedenti, da affrontare quindi con maggiore spirito critico, e probabilmente meno facile da apprezzare per il pubblico: se i My Awesome erano squisitamente divertenti, i quaccheri e mormoni bene o male ti facevano muovere la testa perchè c’avevano un bel groove, con Sin / Cos ci troviamo ad ondeggiare il capo ma a tratti non sappiamo come muoverci. Ovviamente ciò non significa per forza essere di fronte ad un prodotto musicale di scarsa qualità, ma forse l’influenza delle precedenti esperienze del Maolo inficia un pochino il mio giudizio; provando a scrollarmi di dosso il suo background quindi, scopro questo suo nuovo progetto prima in occasione di due date live, e poi ascoltandomi pazientemente il suo album Parallelograms. Se le performance dal vivo risultano ancora forse un po’ acerbe e da affinare (ma quella cover di Lady di Modjo mi fa sempre venire i brividi), l’album invece si presenta alle orecchie come un prodotto ben confezionato grazie anche allo zampino di Lorenzo Nada, in arte Godblesscomputers che anche lui da un paio d’anni a questa parte ne sa una più del diavolo e mette lo zampino un po’ a destra e un po’ a manca (ed ovviamente si sa, quando le energie si muovono  in sincronia, non può che uscirne qualcosa di buono – volevo usare una metafora con seno e coseno, ma in mate al liceo avevo 6 per un miracolo che solo Dio conosce). La voce di Maolo è spesso (forse un po’ troppo) vocoderizzata, ma non per questo meno riconoscibile, i suoni sono equilibrati, le ritmiche sono assemblate con consapevolezza, insomma il prodotto è ben confezionato; è forse il genere e non-genere al quale ci troviamo davanti che ci rende insicuri nell’esprimere un giudizio globale, ma voglio sforzarmi un po’ e credere che questo progetto da poco partorito possa avere lunga vita, in quanto alcuni momenti di questo album sono davvero deliziosi, e se contestualizzati in un panorama extraeuropeo riescono perfettamente ad incastrarsi in un concetto di musica futurista, semplice, estremamente gradevole all’ascolto, generata da persone senza troppe pretese (da non leggere come “fancazziste” eh, i raga son perfettamente consapevoli delle loro potenzialità, che sono tra l’altro molto alte) che fanno musica per mettersi in gioco, riuscendoci benissimo. Brani come Asteroid potrebbero tranquillamente essere degni di un passaggio radiofonico, l’intimista Armanian che vede la collaborazione di Laura Loriga alla voce (presente anche in Dropping) è un gioiello di rara bellezza così come Colours, tanto per citarne alcune; il resto ve lo lasciamo scoprire con le vostre orecchie, l’attesa finirà il 19 febbraio.

 

Label: Anemic Dracula – Sangue Disken
Anno: 2014
Genere: electronic

Tracklist:

1 – Epilogue
2 – Away
3 – Asteroid
4 – Orchid
5 – Armanian
6 – Romer
7 – Domain
8 – Colours
9 – Dropping
10 – Corpses
11 – Praxis
12 – Summer Ends

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