Il clarinetto basso è uno strumento che è arrivato nel jazz un pò tardi rispetto ai sassofoni: tranne poche eccezioni soltanto a partire dagli anni `60, dopo che Eric Dolphy lo impiegò in alcune registrazioni ormai famose, è entrato a far parte in pianta stabile degli strumenti in uso nella musica improvvisata contemporanea. Oggi artisti di primo piano come David Murray o il francese Louis Sclavis ne hanno fatto parte integrante del proprio universo musicale sviluppandone ulteriormente le possibilità tecniche. A questi musicisti si aggiunge ora l´olandese Joris Roelofs , che dopo un periodo trascorso a New York, tra il 2008 ed il 2012, è ritornato di nuovo in patria dove ha messo in piedi questo trio, senza strumento armonico, soltanto con il neozelandese Matt Penman
al contrabbasso e l´americano Ted Poor alla batteria. Un trio internazionale, ma dalle precise coordinate stilistiche, che agisce come gruppo, compatto, con un proprio suono. Il titolo del disco, che invoca gli extraterrestri, è un originale modo di portare l´attenzione su questo progetto, ricco di momenti originali, di brani che si susseguono sorprendendo l´ascoltatore per le idee riportate, ogni volta qualcosa di nuovo perché, afferma Roelofs, il clarinetto basso è uno strumento da cui può uscire di tutto, voci umane o rumori che ricordano il mondo moderno. E tuttavia questo trio sa swingare, ad esempio quando eseguono Kary´s Trance di Lee Konitz ad alta velocità, e sono emozionalmente coinvolgenti quando interpretano la famosa Sophisticated Lady di Duke Ellington, un brano che si snocciola lentamente, dall´andatura magica, quasi a rappresentare il fascino di una donna che gira per le notti di New York. Non mancano le proprie composizioni, tutte ricche di idee, la veloce Vlotte Babbel o la ritmicamente complessa Before the Commonwealt. Molto interessanti, nel contesto generale, sono i continui scambi del leadercon il contrabbasso, spesso lascia a Penman il ruolo di solista e lui prosegue accompagnando. È un disco, come si può ascoltare, in cui c´è varietà di intenti senza perdere mai il filo conduttore. Attualmente Roelofs si è dato agli studi di filosofia, e facendosene ispirare ha intitolato un suo brano Eleventhly, una parola che ha trovato nel Leviatano, opera del filosofo inglese Thomas Hobbes. Fra musica e teorie più astratte il clarinettista olandese segue un percorso che è di rilievo per il pubblico internazionale.
Genere: modern jazz
Label: Pirouet Records
Anno 2014
Tracklist
01. Diana’s Castle
02. Bad Dream
03. Kary’s Trance
04. Aliens Deliberating
05. Ataraxia
06. Vlotte Babbel
07. Eleventhly
08. Big Drunken Bumblebee
09. Sophisticated Lady
10. Before the Commonwealth
11. Love Declaration
12. High Dark Sea
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