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mar 11

Paloma Faith – A Perfect Contradiction

Paloma_Faith_A_Perfect_Contradiction_Album_CoverPaloma Faith ha sempre fatto del suo essere freak una bandiera nel corso della sua breve carriera: abiti sontuosi, i capelli rosso fiamma, una personalità interessante e quel timbro vocale prettamente funky soul. Se con gli esordi si lambivano varie tonalità di pop, con il precedente, grande successo in Uk, Fall To Grace (2011), aveva deciso di creare atmosfere cinematografiche e magniloquenti, con risultati d’effetto, seppur non riusciti completamente. Con il nuovo A Perfect Contradiction, l’artista aveva annunciato che si sarebbe lanciata in qualcosa di più allegro, abbandonando il pathos di brani come Picking Up The Pieces: ecco, dunque, arrivare le partecipazioni di Pharrell Williams, Raphael Saadiq, John Legend e molti altri. Purtroppo ciò che ne deriva è la peggiore prova della Faith: una serie di brani finto soul, finto dance, finto funky, che ne appiattiscono la personalità e la rendono una delle tante, in una commistione di generi che rievoca la Lisa Stanfield degli anni Novanta, né carne né pesce.
Ciò che di meglio A Perfect Contradiction ha da offrire lo regala subito: il singolo Can’t Rely On You, in cui la Faith interpreta passionalmente un funky pop, creato sulla falsariga di Blurred Lines di Thicke. La mano pesante di Pharrell alla produzione si sente e Paloma, per quanto il brano sia divertente e irresistibile, si trasforma in una Williams in gonnella. Tutto ciò che segue si muove tra il già sentito, l’imbarazzante e qualche sparuta canzoncina da ricordare: Mouth To Mouth è un’agghiacciante disco soul anni Novanta che ricorda alla lontana la prima Mary J Blige, così come ci si rifà a uno sbiadito Stevie Wonder in Take Me. Poi ci sono Adele (nella bruttina Other Woman), Joss Stone (Taste My Own Tears suona come Put Your Hands On Me), Duffy (la piacevole Love Only Leaves You Lonely), un po’ di doo-wop (Trouble With My Baby) e Impossible Heart che detiene la corona della peggiore della tracklist, con un pessimo uso di sintetizzatori. Fanno da contraltare due buone ballate: la maestosa Only Love Can Hurt Like This, con fiati che richiamano la Winehouse, e la più tradizionale The Bigger You Love (The Harder You Fall) con velluto soul.
A Perfect Contradiction è una scialba riproduzione di tutto ciò che abbiamo ascoltato negli ultimi anni di soul pop nelle radio. A questo punto della sua carriera, Paloma Faith avrebbe potuto spiccare definitivamente il volo, cosa che, almeno qualitativamente parlando, non le è assolutamente riuscita.

Label: RCA Records
Genere: Pop
Anno: 2014

Track list

01 – Can’t Rely On You
02 – Mouth To Mouth
03 – Take Me
04 – Only Love Can Hurt Like This
05 – Other Woman
06 – Taste My Own Tears
07 – Trouble With My Baby
08 – The Bigger You Love (The Harder You Fall)
09 – Impossible Heart
10 – Love Only Leaves You Lonely
11 – It’s The Not Knowing

1 commento

  1. federico"benny"

    Concordo con te sul fatto che questo disco è decisamente meno personale rispetto ai precedenti, ma io lo trovo piacevole dall’inizio alla fine, con come unico punto debole “Impossible Heart”. Insomma, un disco più tradizionale, ma paradossalmente per me molto più riuscito di “Fall to Grace”, che alternava dei pezzoni stupendi ad altri scialbissimi.

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