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mar 11

Time Zero – Silenzio\Assenso

Time ZeroDevo ammettere che questa recensione parte dal brutto preconcetto di non avere grandi aspettative dal panorama italiano confrontato con le nuove uscite d’oltremanica ad esempio, un po’ per la scia che ha lasciato il recente festival della canzone italiana (ogni commento a riguardo sarebbe superfluo), ma d’altra parte è giusto sostenere ciò che di buono viene prodotto dalla nostra terra quasi come nel settore alimentare. Il limite è quello della lingua (il cibo per fortuna è un linguaggio universale), e purtroppo il cantato in italiano sarà quasi sempre confinato ad essere ascoltato nel nostro Bel Paese: è una scelta che un gruppo decide di intraprendere probabilmente per valorizzare meglio alcune idee, anche se supportate musicalmente da un orientamento più europeo. Forse è un po’ questo il caso dei Time Zero, che con il loro Silenzio/Assenso propongono un mischione di certo non nuovo tra rock ed elettronica, con un cantato italiano: il risultato è un buon prodotto che purtroppo non suona così fresco da potersi imporre in un mercato abbastanza saturo, anche se si individuano parecchi buoni spunti. Già dal primo brano Anticiclone, si capisce che la natura primaria di questa band è sicuramente quella rock, mentre l’anima elettronica è a corollario, a supporto: lo si intuisce dalla voce priva di effetti manipolatori, e dalle esplosioni di chitarra distorta che scaturiscono in momenti precisi della canzone. Si ha conferma già con la successiva Soluzione dove gli inserti di apparati elettronici sono appena accennati in alcuni frammenti del brano. Satellite si fa gioco di una struttura meno classica, suoni sintetici che girano bene e che lasciano spazio all’energia più impetuosa del rock nei ritornelli, forse il brano che meglio rappresenta il buon equilibrio che si dovrebbe raggiungere quando si vuole produrre musica di questo stampo. Anche Pillole ha il giusto appeal, ed in questo caso anche il cantato (un po’ effettato a questo giro) gioca una bella figura nell’insieme dei suoni, anche se in linea di massima devo ammettere che non riesco a prestare troppa attenzione alle parole e ai significati dei testi, distratto da una produzione sonora ben orchestrata di ogni brano di questo album; forse un bene, forse un male? bè, di sicuro non un bel segno visto che il bacino d’utenza di questa band è quello italiano, quindi si presume che i testi abbiano significati ben precisi (o magari no, ormai tanti gli esempi di confusione letteraria di parole accostate al fine di far finta di comunicare significati non troppo chiari ma che comunque “suonano” bene e che lasciano anche spazio ad interpretazioni casuali negli ascoltatori; non a caso anche nel comunicato stampa dell’album si fa riferimento a un cantautorato 2.0 che dal mio modesto parere vuol dire un po’ tutto ma soprattutto niente), che però davvero non riescono a farmi gridare al miracolo, a discapito invece di un sapiente utilizzo dei vari strumenti e della struttura dei brani. Ecco che però arriva Cane a drizzarmi le orecchie e i neuroni, intuisco un po’ di poetica in ritmi più soft ma con una struttura indubbiamente decisa che si sviluppa in un crescendo parecchio convincente: di sicuro il brano migliore dell’album. Segue Cellula, la quale purtroppo suona come un già sentito, un brano che somiglia un po’ troppo ai precedenti, e la pecca è che siamo solo al sesto brano di questo Silenzio/Assenso. Ne mancano solo due per questa mezz’ora abbondante di ascolto: Prurito è inizialmente ambiente ed atmosfera che evolve in un’overture di stampo solenne, qua la voce si impone su un ritmo lento ma ben cadenzato, al fine di creare un brano un po’ a sè rispetto al resto del disco, cosa che non si può dire di Varietà (forse è proprio la varietà l’ingrediente essenziale che ancora manca ai Time Zero), che chiude il lavoro recuperando invece la struttura e le sonorità delle tracce precedenti, quelle un po’ più anonime purtroppo (anche se bisogna dire che il piglio di questa traccia conclusiva arriva davvero come uno schiaffone a mano aperta). Silenzio/Assenso si divide quindi in alcuni episodi che delineano un’impronta ben precisa, quella di un gruppo con le idee chiare sull’innestare elementi di rock cattivo con altri di natura elettronica di stampo un pò dark, un connubio non facile da realizzare come si deve, ma in questo caso bisogna dare merito ai Time Zero nella realizzazione e nella sapiente miscelazione dei due ingredienti base; la voce è aspra e acuta, è un po’ quella ciliegina sul cotechino, impeccabile ma un po’ straniante, ma non per questo indigesta. Devo dire che però il mio apparato uditivo ha reagito un po’ come se davvero mi stessi cibando di tal pietanza, ovvero tentando di scartare l’elemento straniante, di non porre troppa attenzione e di concentrarmi invece su ciò che c’è di sostanzioso e di ben cotto, ossia tutta la parte musicale di questo progetto, che suona bene ed è concreta e ben realizzata, funzionale, a tratti con momenti di sorpresa come quando mordi il pepe nel boccone di cotechino. Sicuramente un prodotto da non sottovalutare quindi, ma se posso dare un consiglio spassionato dal mio personale non-essere-nessuno, è quello di ripensare al cantato, e perchè no, aprire le porte alla lingua straniera senza prendere troppo sul serio il cantautorato del nuovo millennio che mi par un po’ fine a sè stesso; non si sa mai che questa scelta apra altre porte a questa band che con Silenzio\Assenso manifesta comunque discrete potenzialità.

 

Anno: 2014
Genere: rock\elettronica
Etichetta: Cinicodisincanto

Tracklist:

1. Anticiclone
2. Soluzione
3. Satellite
4. Pillole
5. Cane
6. Cellula
7. Prurito
8. Varietà

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