Si apre con Adiosu l’ultimo lavoro a firma Enrico Ruggeri, musicista bergamasco al suo secondo lavoro solista in studio dopo la condivisione con Elio Rosolino Cassarà di Musteri Hinna follnu steina, edito l’anno passato per Neverlab avant. Ed è un lontano incedere di febbrili palpitazioni oltre un’eco tenue che si percepisce e si caldeggia e che sembra riallacciarsi al discorso lasciato intendere nel gennaio scorso. Se nel precedente lavoro ci si sentiva accompagnati per mano tra orizzonti sotto terre desolate e ispezionismi da campo (skyline sfocati come bene li ha definiti Emiliano Zanotti di Sodapop), adesso IUS cala la puntina su un intimo requiem dove musica cedevole viene contrita in latitudini, ma in maniera meno cupa rispetto a Musteri, non appena crepitii chilometrici puntano al glissato dei limbici portandoci, se lecito, a parlare di finestre sonore e cessioni di speranza. Le micro varianti tonali in cui l’ambient, tutt’al più dominato dal bordone, tiene bene a freno certe ubbie concretiste (Errore n.11 salmodia di continuo) si giocano la partita delle luci con fascinazioni geologiche; la destrutturazione amniotica non concede volutamente spazi illimitati alle altezze (Errore n.11) e tuttavia i livelli si ostinano a proporre scarti su paesi all’apparenza di piana (Errore n.12) dove l’andare di Adiosu risottolinea la stenografia, sbatte al muro l’udito disincantato e prova a costruire memoria. Sul finale Succo rinaturalizza (non che in precedenza ci sia stato mai plasticismo) il palpito sample via pianismo e microfake di tarde radiondulazioni circolari, sublimando e portando a compimento la chiusa.
Anno: 2014
Genere: ambient/avant
Label: Neverlab avant
Tracklist
1. Adiosu
2. Printania dust
3. Errore n 11
4. Errore n 12
5. Succo
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