A cura di Amedeo Martorana Sakeenaman
Ennio Salomone fa parte di quella corrente di giovani cantautori siciliani, ma con alle spalle un background musicale ed esperenziale di tutto rispetto nel panorama italiano. In questa intervista racconta della sua visione delle cose e del suo ultimo singolo, L’abbandono, traccia dalle atmosfere morbide dove le parole sono lì perché è lì che devono essere.
- In poche brevi tappe disegna le tue esperienze più importanti
Devo dire che nel mio piccolo bagaglio artistico porto con me esperienze, situazioni, concerti, viaggi che mi hanno emozionato e mi hanno insegnato la musica molto più di qualunque altra cosa. Sicuramente, essendo nato e cresciuto con la musica di Fabrizio De Andrè, l’orgoglio più grande che ho è quello di essere presente nell’ ultimo disco del cantautore Oliviero Malaspina, grande amico del poeta genovese, ultimo collaboratore di un disco scritto a quattro mani sfortunatamente mai uscito. Poi al di là dei vari premi e riconoscimenti in festival nazionali della canzone d’autore (musica controcorrente, musicultura, gallirecords italian festival) che hanno comunque un’importanza relativa, ho scritto le musiche per vari cortometraggi di registi sparsi un po’ per l’Italia, ho collaborato in diversi dischi, ho avuto il piacere di cantare in un posto incantevole le mie canzoni accompagnato da un’orchestra di 22 elementi diretta dal maestro Antonio Giovanni Bono. Adesso sto producendo e arrangiando insieme ad Andrea Boscarino l’ultimo disco del cantautore marchigiano Andrea Papetti. Insomma, non mi lamento!
- E’ uscito da poco il tuo nuovo singolo con alla regia Accursio Graffeo, giovane promessa del video making,raccontaci de l’Abbandono..
”L’ abbandono”, da un paio di mesi su youtube, è l’ultimo mio lavoro, l’ultimo pezzo di un percorso che sto tentando di percorrere a passi lenti. Il videoclip scritto, curato e diretto dal promettente regista Accursio Graffeo è il frutto di un sodalizio che va avanti da molti anni e che sicuramente continuerà ancora per molto tempo. Inoltre ho avuto il piacere di lavorare con uno staff eccezionale.
- Come ogni cantautore che si rispetti il tuo stile è molto malinconico le atmosfere sono soffuse a volte le parole bisbigliate.Secondo te questa è una società che può riscattarsi con la malinconia?
Ogni artista con la A maiuscola (non che io lo sia) deve sprofondare nei meandri più estremi delle emozioni umane per poi risalire e raccontare le sensazioni più forti, quelle radicate nella parte più intima e che , spesso, fanno fatica a venir fuori. La malinconia, come la gioia, come la felicità, come il dolore sono parti essenziali dell’arte, quella vera, quella salvifica che riesce a darti un riscatto morale, il più nobile, il più alto. Le persone dovrebbero imparare a convivere con le emozioni più estreme, per esorcizzarle e finalmente vincere la natura e allo stesso tempo fare parte veramente di essa.
- Dobbiamo aspettarci l’uscita di un imminente album?
Per adesso sto aspettando prima di pubblicare il mio primo disco che, se tutto va bene, avrà la firma di Malaspina come produzione. Ho in mente un progetto che forse riuscirò a iniziare dopo questa estate, ho in cantiere un disco molto particolare, dal punto di vista dei suoni, del testo, delle atmosfere. Cercherò di dare il massimo. Speriamo che tutto vada per il verso giusto
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