a cura di Amedeo Martorana Sakeenaman
Gli Smania Uagliuns sono un vero e proprio fenomeno, o hanno sbagliato mestiere? sta a voi dirlo, io la mia opinione c’è l’ho ed è per questo che li ho intervistati, per averne conferma e per farli conoscere ai pochi che ancora non li conoscono, direttamente dalle agromountains eccoveli!
- Le parole non ci parlano più, questa frase è emblematica del nostro essere, a vostro dire, troglodigital, chè è poi il nome dell’album e il primo singolo estratto. parlateci meglio di questo concetto.
Questo è il concetto portante del disco, è la riflessione sullo stato attuale di cose dalla quale siamo partiti per immaginare tutto il viaggio che si cela tra suoni, testi e concept di TrogloDigital. Tutto prende le mosse dalla constatazione oggettiva che la crescita esponenziale della tecnologia negli ultimi decenni ha portato ad un overload di comunicazione generando un contesto dove individui distanti migliaia di chilometri sono in grado scambiare idee e pensieri liberamente nell’arco di pochi secondi, ma paradossalmente individui vicini poche manciate di centimetri non riescono ad interagire in maniera libera e priva di inibizioni. L’avvento degli smartphones ha reso tutto ciò ancora più lampante ed è una cosa che ci tocca tutti da vicino. Allora noi ci siamo immaginati come tre sacerdoti con il compito di redimere le nuove generazioni e condurle verso il pianeta Totem laddove non esistono mezzi “esterni” di comunicazione ma è l’uomo stesso veicolo di emozioni e sensazioni. Da qui è partito tutto il viaggio di TrogloDigital.
- Avete ricevuto moltissimi pareri favorevoli da testate importanti, c’è chi vi paragona agli outkast italiani, chi vi addita come uno dei gruppi hip hop più originali che abbiamo in italia, c’è molto lavoro dietro questa vostra identità o è tutto successo in modo naturale? Ovvero, come siete arrivati alla consapevolezza che vi ha portato ad avere questa vostra visione delle cose?
Questi paragoni ci rendono felici a dir poco, ma li prendiamo con le pinze. Sono metaforici. Penso si riferiscano al fatto che abbiamo dato vita ad un suono solo nostro, ibrido, trasversale. Gli Outkast ad esempio sono uno tra i nostri gruppi preferiti in assoluto in quanto in loro vediamo un’unicità straordinaria, la capacità di dare vita ad un nuovo genere elaborandone tanti altri messi insieme. Dietro al nostro suono che poi è anche la nostra identità e la nostra estetica c’è molto lavoro, si. Per lavoro non si intende però uno studio a tavolino su come saremmo dovuti diventare, perché sarebbe stato impossibile e posticcio. C’è molto lavoro invece su noi stessi e sulle nostre potenzialità, sul capire in che modo possiamo rielaborare i nostri ascolti e background variopinti, facendoli sfociare in qualcosa di nuovo e solo nostro. Ognuno di noi tre ha la sua identità, i suoi ascolti anche molto diversi e le sue idee. Ciò che non accettiamo e che non ci piace assolutamente è l’essere ripetitivi, uguali ad altri, proporre musica che propongono altri. Per noi l’obiettivo è stato sempre: dare il nostro contributo, perché crediamo che se spacchi, ma sei identico ad un altro non hai ragione di esistere, non apporti il tuo nel mondo.
- In countryman è chiarissimo il vostro punto di vista sulla società odierna, fatta di stress orari serrati e lavoro massacrante,e lo fate mostrando una più sana vita di campagna, più a contatto con la natura. Mi trovate perfettamente d’accordo con voi ma vi chiedo: non pensate di idealizzare un pò troppo la vita agreste in questo pezzo?
Countryman un po’ come tutti i nostri brani, prova ad affrontare il tema in maniera seria, ma al contempo scanzonata. Non pensiamo di aver idealizzato la vita agreste, in quanto sappiamo che sarebbe quantomeno difficile un esodo in campagna, ma riflettiammo sulla vita odierna e su cosa di essa potremmo cambiare e quindi invitiamo a riflettere. Non vogliamo mai dare verità assolute o risposte definite, presentiamo il nostro immaginario e le nostre riflessioni, che poi chi ascolta deve elaborare.
- Quanto secondo voi le nuove generazioni sono disposte a recepire un messaggio come questo?
Forse potrebbero percepirlo come un mondo distante come uno scenario che non gli interessa. Ma se vanno oltre la facciata, potrebbero ritrovarci temi che riguardano tutti, l’alienazione, la solitudine e la frustrazione della vita nelle metropoli e la riscoperta della semplicità, delle cose genuine e dei valori originari è un qualcosa che dovrebbe far riflettere tutti, soprattutto le nuove generazioni, le quali vanno incontro ad un futuro da automi freddi e svuotati .
- Quanto conta per voi l’immagine per un artista indipendente?
Mmh, saremmo ipocriti a dire che non conta, l’immagine conta in tutti gli ambiti della vita. Per quanto ci riguarda possiamo dirti che il nostro abbigliamento/stile/i trucchi sono parte di un’estetica e del nostro approccio. Ci piace avere un marchio di fabbrica anche in questo aspetto, siamo appassionati di abiti ed accessori strambi (stavamo pensando anche di disegnare una nostra mini-linea, spoiler ☺ ), dunque non ci vestiamo così per risultare più fighi, altrimenti ci saremmo tatuati il collo, bensì questo aspetto è l’esaltazione di una nostra caratteristica naturale, che ci divertiamo a curare e a sviluppare, per arrivare un giorno ad essere i peggio vestiti della musica mondiale.
- Ci sono lavori in cantiere di imminente uscita?
Abbiamo già parecchio materiale in lavorazione. Credo che usciranno una serie di ep in futuro, ognuno con una caratterizzazione molto particolare. Sicuramente saranno lavori diversi da quelli precedenti e anche da un futuro album in cui sappiamo che stravolgeremo di nuovo tutto. In primis usciranno nuovi video/singoli estratti da Troglodigital. Poi
1) Un progetto interattivo in collaborazione con un’agenzia di crowdfunding europea,
2) sicuramente una raccolta di remixes del disco Troglodigital di producers della scena elettronica/abstract/dance
Inoltre stiamo lavorando con ritmi piuttosto celeri ad un ep molto particolare, sui generis, di cui però non possiamo svelare altro, è ancora segreto…
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