I Girasoli Olandesi del cantastorie bolognese Ubba sono come sempre dei colori della semplicità, quel giallo solare e familiare nel contempo che raccoglie tutta una poetica home made e tutto quel tenero fantasticare urbano che lo porta ad essere uno di quei artisti non artisti degni di ascolti doppi e di consensi plurimi, se non altro per la schiettezza delle sue parole sempre in equilibrio tra realtà e onirico.
Nuovo disco e nuovo richiamo ad un protagonismo lo-fi che in sette brani mette a suo agio chi vuole sentirsi raccontare di storie e accadimenti ironici, seri, faceti e, perché no, di quella sana predisposizione a scaldare momenti di pace interiore a discapito dell’usura quotidiana, e in questo Ubba è una potenza naif che – nell’insieme dei suoi collage – centra subito e ammorbidisce ogni istante spigoloso; un disco che si muove agile e fresco, si agita tra sensazioni chimiche e si spalma su emozioni trasognanti, genuine, limpide come acqua corrente. Piccole favole intime in Girasoli, il caracollare acustico di una malinconia argentata di Forse domani o la ballata per un amore storto in Smetti di contare posso rappresentare l’estro tranquillo di questo raccounteur della porta accanto, e dare la giusta misura che per cercare il bello nella musica fuori circuito non occorre fare chilometri, basta guardarsi e ascoltare intorno a noi stessi.
Ubba – al secolo Guglielmo Ubaldi – torna a dire cose nuove e belle senza mai invadere, la sua sfera artistica è una bolla di sapone dai mille riflessi che rimbalza, si acquieta, rimbalza ancora come un soffio trasparente. Se cercate esperimenti, guardate altrove, se volete galleggiare per alcuni minuti siete i benvenuti.
Autoproduzione
Anno: 2014
Genere: Cantautorato
Tracklist:
1. Questo è il piano!
2. Mondo di carta
3. Girasoli olandesi
4. Forse domani
5. Nella sera
6. L’ippocampo e il coccodrillo
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