Si dice che i pazzi abbiano gli orecchi grandi per sentire quello che il mondo finge di non volere sentire. Questo viene da pensare mentre scorre sullo stereo Mò Mò nuovo disco di Gasparazzo, musicista dal sangue musicale misto, un po’ zingaro, un pochetto al di là dell’oceano e molto, ma molto tra le sabbie del mediterraneo, un mondo il suo che tra cantautorato, folk, ritmi in levare e schizzi caratteriali riesce a cromatizzare esigenze dal basso rimanendo a suo modo elegante e sopra i fili del revivalismo.
Undici brani che si muovono ognuno con la propria vita ondulante, brani che corrono, si fermano e riprendono a scorrere a seconda la loro voglia di esibirsi, giri morbidi, sogni color sentimento e poesia a yo-yo fra due equilibri, danno la misura esatta, perfetta, per un disco da ascoltare e ballare tutto d’un fiato, con la sinuosità ciondolante che disseta la voglia di essere mentalmente in chissà quale altro posto dell’esistenza. Gasparazzo & Soci ci accompagnano in un traveller meticcio e profumatissimo di contenuti sociali e verve, spiritosità e storie legate da una personalità no-global che strappa una simpatia unica e una verace predisposizione ad andargli dietro in men che si dica.
La baldanza di fisarmonica e muffin per i Mondiali Antirazzisti in Rovesciala, la frenesia di Agro, istinti alla Manu Chao che zampettano in Centopelle per arrivare al pugno in faccia a chi non vuole fregarsene dell’ingiustizia, la ballata reggae di Cristo è là dedicata a Federico Aldrovandi, tratta dalle parole di Lino Aldrovandi, in onore e memoria del figlio assassinato dalla polizia di stato. Difficile trovare motivi per non avere tra cuore e stereo questo disco di Gasparazzo, ma ancora difficile fare finta di niente!
Per ballare e sognare mondi migliori.
Label: URL/ New Model Label
Anno: 2014
Genere: Folk contaminato
Tracklist:
1. Rovesciala
2. Michelazzo
3. Mò mò
4. Agro
5. La tromba di Eustachio
6. Impulsi nudi
7. Centopelle
8. Se i posacenere potessero parlare
9. Mimi
10. Cristo è là
11. Fondaco
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