Se dici Constellation può crollarti mezzo scaffale di riviste musicali addosso, in qualche angolino di qualche megastore di Milano. La città semmai è a libera scelta, tanto fa uguale. Negli ultimi anni, 2 o 3 poca roba, la label ha sfornato nomi da paura che girano fra i vertici di parecchie classificone. Gli Ought cacchio centrano? Difficile dirlo. C’è chi li ha messi di fianco a Television (mah?) The Ex (forse) Velvet underground (si vabbeh e Paul Anka?). E allora spariamola pure noi: Iggy pop! Così nessuno potrà dirmi niente, anche perchè il caro Iggy c’è sempre in un modo o nell’altro, come i crocifissi nei palazzi senza ascensore nei quartieri disadorni di borghi antichi (ma che cristo di paragone eh?). C’è il punk, quello si, si capisce se no di che parliamo? Today more than any other day, a epitome di un no future assicurato: la ricerca visionaria e il perdono per tanta merda passata sotto i ponti di Montreal, forse e per questo forever and ever Habit, ma pure Forgiveness che di sicuro un sacco di gente manco l’ha ascoltata sta perla popular (e ora venitemi a parlare di U2). Il fermo immagine di una generazione che ora si legge sui libri di scuola, che nemmeno io, nemmeno tu che mi stai leggendo abbiamo conosciuto neanche per l’anticamera del cervello! (The weather song) trova squarci consapevoli divincolandosi con algida wave in Around again, e a volte fa male ai duri e puri sentire due righe di pre-eighties. Insomma Constellation un par de’ ciufoli, però gli Ought han tirato giù una bella scaletta, senza pretese e derivativa al punto giusto (essì ho detto DERIVATIVA, per chi litiga coi termini da usare). Giuro di essermi crogiolato per 10 minuti con Gemini, che mi ha ricordato qualcosa ma poi l’ho subito dimenticata. Meglio così.
Genere: post-punk
Label: Constellation
Anno: 2014
Tracklist
1 Pleasant heart
2 Today more than any other day
3 Habit
4 The weather song
5 Forgiveness
6 Around again
7 Clarity!
8 Gemini
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