Una formazione, questa dei milanesi Tic Tac Bianconiglio tra le più irregolari che possa esprimere il nostro mare sommerso musicale alternativo, una piccola goduria frullante di rock, prog, schizzi elettronici, nervosismi post-rock e “avvisaglie” 90.s avvertite dal versante CPI (quello dei Csi per intenderci) rappresa in un unico cd, due progetti strizzati in nove tracce che da risulta di un lavoro di fragile e potente bellezza.
Cristina Tirella voce e basso e Greco Armando chitarra e seconda voce, sono il punto di fusione di un baccanale sonico letteralmente incontenibile, tracce redditizie di un fragoroso pathos che è protagonista indiscusso di atmosfere noir impreziosite da liriche e atteggiamenti viscerali, uno di quei lavori rugosi e altisonanti che non hanno bisogno di divenire qualcuno o qualcosa, già lo sono in partenza; si diceva di nove brani che non si abbandonano al mero passaggio d’ascolto, bensì rimangono attaccate alla memoria come un sogno disturbato dall’incedere crescente. Tutto è curato nei minimi particolari, ossessione e alienazione, poetica sickness e trionfi di malinconie fanno capriole nei ritmi darkly di Anima fuggente, la titletrack, tra i buchi neri noise di Sinfonia di upupe, prendono a roteare nelle vertigini di Bagliori felpati e si capovolgono tra le saette e gli echi di Violamaranto, in poche parole un disco di continui rimandi chiaroscuri che ben presto si finirà ad odiare per la sua immaginifica e stupenda velenosità interiore.
Signor disco!
Label: IndieBox
Anno: 2014
Genere: Rock Ibrido
Tracklist: Vol I
1. Anima Fuggente
2. Oblio interiore
3. Sasso di fiori
4. Cancello del trapasso
Tracklist Vol II
1. Sinfonia di upupe solitarie (intro)
2. Mani di esso
3. Bagliori felpati
4. Il thè della memoria
5. Violamaranto
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