Ottimo nelle sua certezza sonica il pop rock ibrido che vortica epico dentro i solchi di #Dissocialnetwork, secondo lavoro discografico dei milanesi Decabox, una concezione stilistica che va dritta all’ascolto, storie e pensieri dentro che vengono amplificati e distorti tra le maglie elettriche di undici tracce, tracce che alzano e rappresentano un livello compositivo e di attenzione sopra la media delle produzioni di settore.
Il quartetto meneghino ha un’attitudine musicale che da molto spazio alle parole, ai miscugli personalizzati di rock e melodia che nello specifico hanno santità protettrici in certi Timoria d’antan #Tuttoeniente, #Laverità, i Karma #Lautografodelmostro, ma che non soffre mai dell’eterna patologia della riproposizione dei modelli a vetrofania, mettono dentro del loro ed esercitano stilosità per un ascolto ben predisposto e ricettivo; disco di nervi e carezze, una bella rilettura aggiornata del rock tricolore che non si disperde su pedaliere da violentare a tutti i costi, piuttosto musica che fluttua, incide #Apnea, graffia #Ilnomemio e si fa piaciona #Tempofa, come a distribuire stati d’anima e pathos emozionali per una definizione alta e di carato.
Per essere “solo” un secondo disco tanto di cappello, per essere poi una impressione alternativa di quello che circola intorno (ari)chapeaux!
Label: VREC
Anno: 2014
Genere: Rock
Tracklist:
1. #Fingerechetuttosia
2. #Apnea
3. #Tuttoeniente
4. #Puntoebasta
5. #Cartastagnola
6. #Ilnomemio
7. #Lautografodelmostro
8. #Laverità
9. #Adistorta
10. #Fammifareungironellatuatesta
11. #Tempofa
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