Oscar Wilde e il Brit rock che si incrociano strutturalmente e poeticamente in questo – diciamo rubino? – ma sì via, che prende il moniker di The Ballad of Reading Gaol, terzo album dei vicentini Quarter Past One, quartetto che contagia a prima botta con ballate raffinate e con il cuore in Terra d’Albione; undici brani in scaletta sulle liriche poetiche di Wilde prigioniero per accuse di sodomia, e che la formazione mette in circolo per un ascolto affilato e nel contempo cullato da melodie ricche, strapiene di verve radiofonica e dai ritmi ricamati da dolce elettricità.
Registrato in presa diretta ed in analogico, l’album è un piccolo capolavoro stilistico che contagia, si ama e sovverte elegantemente le coordinate degli ascolti ripetuti, emoziona e vibra di suo con belle chitarre mai sopra le righe, cori e voci aggraziate e quella originalità inaspettata che ti arriva addosso come un bel sole primaverile. La nuova musica underground – di quella che ha veramente qualcosa da dire e ribadire – trova in questa band un punto di forza considerevole, una capacità d’insieme professionale e di impatto meritevole, difficilmente replicabile per gemmazione interna.
Rielaborare la bellezza è cosa da niente per i QPO, basta seguire il sofismo echeggiante di To walk wuth souls in pain, la spennata amara di The secret house, il galoppo snodato e folkly che corre in He who lives more lives than one o perdersi nei meandri Beatlesiani di The wondering sky per trovarsi al centro di un disco che si spinge ai confini dei grandi respiri.
Ma davvero un bel lavoro? Yes Sir!
Label: VREC
Anno: 2014
Genere: Brit rock
Tracklist:
1. Oh moaning wind,
2. To walk with souls in pain
3. A death of shame
4. The secret house
5. The ballad of Reading gaol (part 1 )
6. The scaffold
7. He who lives more lives than one
8. The prison
9. The wondering sky
10. To kill
11. The ballad of Reading gaol (part2)
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