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ago 09

Ivo Perelman – The Book of Sound

697Le combinazioni dal duo al quartetto con cui negli ultimi anni il sassofonista brasiliano Ivo Perelman ha inciso lo hanno visto con lo stesso pool di musicisti, ma in situazioni che in studio, in cui va senza spartito o direzione alcuna, si sono rivelate sempre nuove. Il trio qui all´opera è insieme a due musicisti di colore, il pianista Matthew Shipp ed il contrabbassista William Parker . Con entrambi aveva già inciso nel 1996 Cama de terra, ma da allora, pur restando nell´ambito di un´avanguardia post free, la loro musica si è evoluta, se nel vecchio disco si restava nell´ambito di brani intorno ai quattro, cinque minuti, qui l´arco temporale in cui i musicisti si ritrovano ad esprimere le proprie idee si dilata, fino a raggiungere gli oltre tredici minuti del brano finale. E l´uso del latino, per indicare i titoli dei brani, è certo una scelta inusuale. Anche la capacità di gestire con facilità le dinamiche, dal free di Damnant quod non intelligent alle atmosfere più astratte di Candor das viribus alas in cui il piano mostra i suoi studi classici ed il contrabbasso ancora il tutto,facendo sì che il contrasto con il sassofono nervoso di Perelman sfoci in un incontro dall’aspetto logico ed in un tema etereo. È un momento molto interessante di questo album, un post free in cui la musica improvvisata all´istante trova modo di esprimersi in situazioni inusuali e sorprendenti. De gustibus non est disputandum è un altro brano dalla complessa architettura, spuntata al volo, tra il pensoso pianismo di Shipp ed il sax che ripercorre la tradizione, da Coleman Hawkins in poi, tra suoni soffiati e fischi d´ancia, tra lo swing implicito del contrabbasso ed astratti accordi. I tre conoscono la tradizione, occidentale ed afroamericana, e sanno come tirare fuori dal passato nuove combinazioni di suoni giocando con un retaggio culturale che nelle loro mani diventa fonte di novità di espressione. C´è il brano dall´andamento piú zigzagante, Adsummum ed il lungo Veritas vos liberabit che chiude l´album e che mostra le tante possibilità espressive del trio, compreso un momento in duo fra i fischi d´ancia di Perelman e il contrabbasso suonato con l´archetto di William Parker che chiude un´esecuzione che era partita con il pianoforte da cui le note sgorgavano in quantità. Un album che si aggiunge agli altri incisi da Perelman negli ultimi anni, un periodo particolarmente creativo in cui ad ogni incisione spuntano nuove idee per il jazz contemporaneo.

Genere: avanguardia jazz
Label: Leo Records
Anno 2014

Tracklist

01. Damnant quod non intelligent
02. Candor das viribus alas
03. De gustibus non est disputandum
04. Adsummum
05. Adde parvum parvo magnus acervus erit
06. Veritas vos liberabit

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