La figura di Tom Chapin, sassofonista e flautista americano, ha lasciato una traccia nella musica contemporanea per la sua ecletticità, dal mainstream jazz all´avanguardia, per le sue travolgenti e personali improvvisazioni, per i temi struggenti che ha saputo scrivere ed interpretare con il suo trio in dei dischi indimenticabili su Knitting Factory. Una musica la sua, in cui le emozioni sono sempre presenti ad ogni nota dei suoi strumenti, coinvolgenti per lui ed i tanti con cui ha suonato, da Tom Harrell a Borah Bergman. È un aspetto che è stato ben compreso dal quartetto che lo omaggia su questo disco, costituito da Stefano Pastor al violino, Stefano Leonardi ai flauti e dagli svizzeri Fridolin Blumer al contrabbasso e Heinz Geisser alla batteria. C´è Anima, certo una delle composizioni di Chapin più belle, c´è anche Aeolus nascosta come ghost track nel brano finale, dopo circa 30 secondi di silenzio a chiudere il disco, ma i quattro hanno scelto la via dell´improvvisazione collettiva per questa dedica. È una scelta coraggiosa che funziona benissimo: la ritmica pulsante costituita dal basso presente e scuro di Blumer, nella migliore tradizione afroamericana, e dalla batteria che sceglie metri molto liberi di Geisser ben si abbina al violino inquieto di Pastor, empatico con i suoni dei flauti di Leonardi. È un opera matura, quasi una sorpresa in studio per un gruppo insieme da poco tempo. Ci sono momenti molto meditativi, come The Way Everything Works, in cui emerge una componente tribale dai ritmi insieme ad architetture complesse che spuntano dal nulla come nel brano che apre il disco. Qui si parte con il flauto che lentamente espone un´atmosfera malinconica, vicina agli eloqui di Chapin allo stesso strumento, poi la temperatura si alza con l´improvvisazione tagliente del violino, vicino ai sassofonisti jazz per l´uso dello strumento. Sono ben diciotto minuti di sorprese che non stancano mai, fra momenti collettivi e assoli che cavalvano le strade dei fantasmi della New Thing, fra rabbie e malinconie, insieme, come nella vita degli artisti. Il disco prosegue per questa via avvolgendo l´ascoltatore in una rete di storie sempre nuove, di battute e risposte in un lunga conversazione che coglie e trasmette l´essenza della musica di Chapin. Ne risulta qualcosa di prezioso che accomuna i quattro e che si fa ascoltare a lungo per comprendere meglio quei momenti in studio. Un disco riuscito dell´emerita Leo Records, che dall´Europa lancia ancora un messaggio oltre l´Atlantico: a quando questo gruppo in USA?
Genere: avanguardia jazz
Label: Leo Records
Anno 2014
Tracklist
01. Conversations About Tom Chapin
02. Let the Creative Force Take Over
03. The Way Everything Works
04. Trascendental Journey (a Clean State Every Night)
05. Music Exists Because We Love It
06. Anima
07. The Melody Remains
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