Personalità in ascesa della nuova scena del jazz europeo, Dino Rubino, 33 anni, presenta tratti geniali che non potevano sfuggire né ai suoi colleghi, né tanto meno a Paolo Fresu, produttore del suo primo album da leader, Zenzi (Tǔk Music 2012).
Forte dei riconoscimenti ottenuti, Dino affronta da artista affermato la sua nuova avventura musicale pubblicando Kairòs , suo secondo capitolo in casa Tǔk, in uscita il 16 luglio. Il disco, che contiene brani originali quasi tutti firmati da Dino, è stato registrato da un’insolita formazione in ottetto con Giuseppe Mirabella (chitarra), che partecipa anche agli arrangiamenti, Riccardo Fioravanti (contrabbasso), Adam Nussbaum (batteria), Angelo Bonaccorso ed Emanuele Giunta (corno francese), Vincenzo Paratore (trombone) e Gaetano Cristofaro (clarinetto basso). In questo viaggio spirituale, fisico e musicale, Dino si è mosso per paesi, immagini, ricordi, sogni, differenti sonorità emotive e alla scoperta di nuove isole: tutti questi spunti vengono elaborati istintivamente e riportati in Kairòs. La musica spazia tra generi molto diversi tra loro, (dal folk al jazz, dalla classica al soul) legati da un comune denominatore: l’emotività con cui è stato affrontato l’intero progetto. Il titolo del disco, Kairòs, ha molti significati: tra questi c’è l’abbandono verso qualcosa di grande, un lasciarsi condurre per mano da un vento difficile da sentire e comprendere, e lo smarrirsi, anche con paura, in luoghi sconosciuti. Ne esce fuori una musica con una sottile vena malinconica ma con uno speranzoso retrogusto.
lug 20
Commenti Recenti