«

»

lug 20

Kodaline @ Ferrara Sotto le Stelle

Kodaline

Kodaline

Un giovedì caldo per i Kodaline nel cortile del Castello Estense, terza data di una Ferrara Sotto le Stelle partita quasi in sordina con un trittico di caratura non eccessiva ma non per questo mediocre o di scarso interersse. Arrivo infatti in piazza Castello e scorgo già le impalcature del palco che ospiterà le prossime date della rassegna, ma devio il mio percorso e superato il ponte levatoio mi addentro in un cortile che raccoglie già un buon numero di persone. Raggiungo un po’ di amici, mi sparo la canonica birretta, ed ecco che alle 21:45 si spengono le luci e salgono sul palco i quattro di Dublino; l’approccio iniziale è un po’ quello della “teenage band” (cosa che non pensavo ascoltandoli su disco), ma si percepisce sin dai primi due brani una indiscutibile sicurezza sonora offuscata solo da una pallida timidezza dei componenti, che rimangono un po’ fermi sul palco. Si fa però ben presto a cambiare idea, perchè con il susseguirsi dei vari brani, questi freschi irlandesi prendono confidenza con il luogo e con il pubblico che gli dimostra sin dal principio un caloroso affetto. Steve, voce e inevitabilmente un po’ leader del gruppo, prende parola dopo i primi brani e come tanti altri che ormai si sono esibiti nella cornice del cortile del Castello, non manca di evidenziare quanto sia splendido poter suonare in un contesto del genere. Sviolinata? Non penso. Il clima che questa band riesce a creare tra le mura della roccaforte estense è davvero ottimo ed il pubblico è quello giusto, sia per numero che per competenza (in tanti sono davvero lì per loro, sembrano pochi i curiosi): insomma, il tutto crea un’amalgama davvero speciale che rende questa data un piccolo gioiello per questa edizione di Ferrara Sotto le Stelle.
SI susseguono momenti dal sapore tipicamente irlandese a parentesi di suono potente, e traspare la bravura di questa giovane band con solo un album all’attivo per come con quei pochi strumenti base riescano a creare un suono davvero pieno che scalda, piace, trascina. Unica pecca, la durata esigua della performance ma non ci si poteva aspettare tanto di più con appunto un unico album; ad impreziosire la scaletta però, un inedito presentato come primo brano dell’encore, un brano perfetto per riprendere le redini del palco grazie al suo inizio un po’ in sordina chitarra e voce e riempito poi con la salita di tutti gli altri tre componenti della band. Sono i momenti “coro” quelli che più mi colpiscono, sia quelli in cui il pubblico canta i ritornelli al posto di Steve, sia le parti (che sembrano essere un po’ un elemento ricorrente nella struttura dei brani dei Kodaline) dove si intonano veri e propri cori vocali (e per vocali, intendo le lettere dell’alfabeto) a riempire parti di testo dei brani. Una strizzata d’occhio, o meglio, d’orecchio, ai Coldplay e a tutto quel pop contemporaneo che ti prende proprio perchè ti fa cantare, e te lo immagini in contesti anche più ampi di quelli del cortile del Castello, contesti in cui migliaia di persone inneggiano un coro con te. Voli pindarici che forse oltre a me, si sono fatti anche i quattro irlandesi, e chissà che in un futuro non lontano non possiamo vederli scalare classifiche, esibirsi in stadi, e sfornare successi di richiamo per un pubblico sempre più vasto; se così dovesse essere, a Ferrara Sotto le Stelle l’onore ed il merito di avergli fatto da rampa di lancio.

 

Grazie come sempre al prezioso contributo fotografico di Sara Tosi.

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato!

Puoi usare i seguenti tag HTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>