Stefano Benini sa sempre come sorprenderci quando decide di incidere un disco. Che siano degli standards, che usi il didjeridoo, che ci sia un pianoforte o meno, lui è sempre lì ad esplorare le possibilità dei suoi flauti ed a creare emozioni presso gli ascoltatori. Il suo nuovo lavoro rimescola ancora una volta le carte, altro che roba scontata! Insieme ci sono altri due colleghi di strumento: Michele Gori e Stefano Leonardi, ambedue al flauto, flauto alto e flauto basso. Benini invece si prende la libertà di suonare il didjeridoo in tre brani: “Plastic Vortex”, “Chaotic Paths” e “Escape from Hope”.
La sezione ritmica è composta da musicisti con cui collabora da tempo: Matteo Turella alla chitarra elettrica, Enrico Terragnoli al contrabbasso e Nicola Stranieri alla batteria. La loro musica, che è quello che conta, è di quelle che arriva dritta agli ascoltatori, senza complicazioni. Composizioni dei partecipanti al gruppo si alternano ad un trio di soli fiati: “To Be” di John Coltrane, un capolavoro cameristico all´epoca eseguito insieme a Pharoah Sanders. E l´energia ritmica si alterna ad esecuzioni più controllate, a momenti in cui jazz e progressive sembrano alternarsi senza soluzione di continuità.
Ciò dimostra la notevole cultura musicale dei partecipanti ed il divertimento con cui approcciano il tutto, pieni di vitalità, lasciando spazio alla chitarra ed alla ritmica, che si divertono ispirandosi qua e là pure alla fusion. Un lavoro eterogeneo, insomma, che si ascolta con divertimento, anche grazie alla corta durata del disco in sè, quarantaquattro minuti ben costruiti, senza vuoti di ispirazioni. Nel complesso spunta un disco originale che meriterebbe di essere conosciuto fuori d´Italia.
Links:
- http://www.stefanobenini.com
- http://www.michelegori.it
- http://www.stefanoleonardo.it
Tracklist:
01. Plastic Vortex
02. Moiré
03. Chaotic Paths
04. Red Lanta
05. To Be
06. Escape from Hope
07. The Jumping Cat
08. Whitesox
09. Ancient Space
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