Unknown Mortal Orchestra
Con due dischi in tre anni il trio di Portland è diventato uno dei nomi più apprezzati del pop psichedelico internazionale. Tra melodie sixties, improvvisazione e bassa fedeltà gli Unknown Mortal Orchestra, nati dalla fervida mente del cantante e chitarrista neozelandese Ruban Nielson arrivano per la prima volta sotto la tettoia. Esplosi nel 2011 con l’esordio omonimo su Fat Possum Records hanno bissato il successo di debutto con II, distribuito nel 2013 da un’altra etichetta indie di culto, la Jagjaguwar. Lo scorso ottobre è poi uscito l’Ep Blue Record, che include tre rivisitazioni acustiche di brani presenti in II.
In II, il cantautore neozelandese via Portland degli Unknown Mortal Orchestra, Ruban Nielson, sposa la psichedelia e la miscela sapientemente con il tocco blues dell’America più verace. Il risultato finale: pensate a Stevie Wonder che produce la Plastic Ono Band ed estrae delle vere e proprie gemme degne dell’epoca delle Nuggets Compilation. Un assalto frontale che ha ottenuto ammiratori sia tra i pesi massimi dell’hip hop americano (?uestlove, El-P, Big Boi) che tra gli eroi del mondo indie (Liars e Toro Y Moi). Psichedelia per l’anima o un’anima psichedelica. Questo è il mistero che si cela dietro il trio, completato dal bassista Jacob Portrait e dal batterista Greg Rogrove. La band sarà mercoledì 3 settembre all’Hana-Bi di Marina di Ravenna.
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