Dolce, corretto, manca un po di rabbia che sappia stridere con un “qualcosa” ma tutto sommato un buon esordio questo A Piedi Nudi del cantautore veneto Francesco Cerchiaro, un album di storie dentro e non che si postano nello story teller di un regolare disco che si lascia ascoltare, magari nei chiaroscuri di un fine giornata così così, ma che si colloca tra quei prodotti che – sviluppando – possono avere un domani artistico.
Undici brani folk pop che disegnano il quotidiano di un uomo che si desta bimbo e poi cresce e matura tutto nel giro di una tracklist, passaggi, visioni, disillusioni e dolcezze amare, il tutto tra armoniche, corde acustiche pizzicate, fiati, violini, ukulele, cuori caldi e raffreddati, in poche parole una cifra stilistica sommessa e confidenziale, ancorata saldamente al patrimonio cantautorale classico di certi anni Settanta non impegnati, ma che usavano parole soffuse per descrivere i malesseri di una interiorità fuori moda. Estrapolando dalla trama del disco, la dinoccolata ballata di Diario di famiglia, lo swing gattonato e in sottovoce Il mio cane in una stanza, l’agrodolce di Cara Laura o la malinconia del un valzer minimalista con tromba finale che smuove Ultimo valzer a Teheran, poi quello che rimane è un ulteriore ascolto che merita essere soppesato a volontà.
Niente di esorbitante, ma una nuova pagina musicale da tenere al caldo tra i post-it della mente.
Genere: Cantautorato
Dischi Soviet Studio 2014
Tracklist:
1. Le bugie della domenica (mattina)
2. Filastrocche per bambini
3. Diario di famiglia
4. Rebecca
5. Il mio cane in una stanza
6. Cammino da solo
7. Cara Laura
8. Notturni
9. Il ritorno di Rebecca
10. Ultimo valzer a Teheran
11. Il treno che torna da Eger
Commenti Recenti