Ty Segall, l’hobo di Laguna Beach torno sulla breve distanza con un bulimico disco, Manipulator, ben quindici episodi in cui riconferma le sue fastose giaculatorie garage rock, regno di chitarre espanse, distorsori a manetta e un revival ottimamente caciarone che continua a portare l’artista sulla bocca e le orecchie di tutti, ogni volta in prima pagina. Con gli immancabili santi protettori tipo Stones, Beatles, Stooges, i T.Rex di Marc Bolan e le ombre Sabbathiane per un mixed-up di garage, rock, glam, anni Sessanta e corde tese, Segall sforna un disco multilevel, uno scambio di tensioni interpretative che fondono dinamica e brio, tradizione e azzardi ben riusciti e che suonano forte senza mai toccare terra, tutto sulle coordinate di un ascolto pieno, viscerale e maledettamente vero.
L’energia dell’artista Segall, il suo modo compulsivo di “fabbricare” dischi su dischi, la furia creativa che lo caratterizza non inficia minimamente sulla qualità dei suo prodotti sonori, tutto è perfetto e altisonante, e con lui al fianco la Ty Segall Band con Cronin, Epstein e Mootheart sempre pronti a scattare per ricamare la poetica massificata che da sempre contraddistingue l’arte dell’americano. Spulciando la tracklist, la ballad celeste The singer, gli strass luccicanti della pirica Feel, il pogo obbligatorio di Susie thumb, The crawler e il tocco finale folkly che fuoriesce da Stick around. E il rimanente? Ancor più sopraffino!
Label: Drag City
Anno: 2014
Genere Alt-garage rock
Tracklist:
1. Manipulator
2. Tall man skinny lady
3. The singer
4. It’s over
5. Feel
6. The faker
7. The clock
8. Green belly
9. The connection man
10. Mister main
11. The hand
12. Susie Thumb
13. Don’t you want to know? (Sue)
14. The crawler
15. Who’s producing you?
16. The feels
17. Stick around
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