I fratelli Pace e l’infingarda Kazu Makino – i mitici Blonde Redhead – non ne sentono di stare alla larga dalla strada del suono, dopo quattro anni da Penny Sparkle, tornano a far girare la testa a i loro fans assolutisti con Barragàn, nono episodio della loro lunga carriera alternativa, mai presa dentro uno stile, sempre ai bordi sani di una “pazzia” creativa che li ha consacrati/traghettati tra i grandi controcorrente dell’ultimo periodo del 900 fino a qui.
Due siciliani e una giapponese ancora qui a dare lezioni di misteri e innovazioni, uno zigazagare profondo tra timbri, congetture, intuizioni, sperimentazioni e influenze variopinte che non si afferrano mai come un prodotto da consumare in fretta, ma da indagare nei vari interstizi prima di divorarli interi nella loro scoperta espressività anarchica e indolente. Ma anche dieci tracce che spiazzano anche l’ascoltatore più svezzato, tracce melodiche, stravaganti e trasparenti che agiscono bene solo dopo alcuni giri di prova, da metabolizzare piano pianino; flauti Barragàn, chitarre acustiche, elettriche, pelli che riprendono a vibrare, tracce – diciamolo onestamente – che o piacciono o si lasciano in fretta. Piccoli camei pop come Dripping, il cantato nebbioso che involucra Cat on tin roof, il beat psichedelico Mind to be had, Penultimo, sono gli indicatori della dimensione totale del disco, che comunque lo si “definisca”, fa sempre piacere ascoltare e ancor più declamare: Welcome Blonde Redhead!
Da decantare come un rosso primaticcio prima dell’uso continuato.
Label: Sawa Karu
Anno: 2014
Genere : Rock Ibrido
Tracklist:
1. Barragàn
2. Lady M
3. Dripping
4. Cat on tin roof
5. The one I love
6. No more honey
7. Mind to be had
8. Defeatist anthem ( Harry and I)
9. Penultimo
10. Seven two
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