Fervono i preparativi di una nuova vibrante edizione di Ferrara in Jazz, la sedicesima, che si svolgerà nella meravigliosa cornice del Torrione San Giovanni dal 18 ottobre 2014 al 30 aprile 2015. Quest’anno lo splendido bastione rinascimentale, iscritto nella lunga lista del patrimonio UNESCO e sede dell’Associazione Culturale Jazz Club Ferrara, sarà sottoposto a lavori di consolidamento e adattamento alle norme in materia di sicurezza e antisismica. Il restyling della prestigiosa sede comporterà un leggero slittamento dell’inizio della stagione concertistica che verrà inaugurata sabato 18 ottobre dal trombettista statunitense Ambrose Akinmusire. Ferrara in Jazz, organizzata da Jazz Club Ferrara con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ferrara, Comune di Ferrara, Banca di Romagna, Endas Emilia-Romagna e del main sponsor Caffè Meseta, si appresta ancora una volta a tessere la trama di un vero e proprio festival della durata colossale di ben sei mesi, lungo i quali sarà possibile fruire della musica afroamericana in tutte le sue possibili accezioni.
Si rinnovano i gemellaggi e le co-produzioni con Ferrara Musica, Bologna Jazz Festival, Crossroads Jazz e altro in Emilia-Romagna grazie a cui la stagione si inserisce in una rete di ampio respiro regionale e nazionale. Con la consueta cadenza di tre concerti settimanali (venerdì, sabato e lunedì) il palinsesto di Ferrara in Jazz si fregia di oltre trenta Main Concerts tenuti da grandi protagonisti del panorama internazionale: Ambrose Akinmusire, Lou Donaldson, Anat Cohen, Uri Caine e Han Bennink, John Taylor, Steve Kuhn, John Abercrombie, George Cables, Chris Speed e John Hollenbeck, Toninho Horta e Ronnie Cuber, Fabrizio Bosso, Shawnn Monteiro, Marc Turner, Peter Bernstein, Kenny Werner e molti altri.
Ad arricchire questo ghiotto elenco sono due appuntamenti in ‘trasferta’ al Teatro Comunale Claudio Abbado con il piano solo di Hiromi e il duo Kenny Barron – Dave Holland. Immancabili i lunedì firmati Happy Go Lucky Local caratterizzati da esplosive jam session e dedicati ad artisti emergenti e a protagonisti della scena musicale regionale e nazionale. Torna inoltre la golosa cornice di Somethin’Else con l’esplorazione di itinerari etnici gastronomico-musicali lungo nuove rotte geografiche per gli orecchi e i palati più curiosi. Spazio anche all’arte contemporanea con You Ain’t Gonna Know Me ‘Cos You Think You Know Me, personale del giovane fotografo emiliano Matteo Mangherini.
La programmazione 2014-2015 riallaccia fin da subito quello straordinario ponte musicale che congiunge ormai da diverse stagioni Ferrara alla Grande Mela. Il taglio del nastro di questa nuova ricchissima edizione spetta, come già accennato, al quintetto del talentuoso trombettista statunitense Ambrose Akinmusire che, sabato 18 ottobre, presenterà al Torrione The Imagined Savior is Far Easier to Paint, secondo episodio discografico edito da Blue Note Records. Continuando sul versante dell’attualità jazzistica a cui il Jazz Club Ferrara riserva da sempre un occhio di riguardo troviamo, venerdì 31 ottobre, il quartetto guidato da Anat Cohen (in collaborazione con Bologna Jazz Festival). Decretata “miglior clarinettista dell’anno” dai Jazz Journalists Awards, Anat è testimone della vitalità del folto gruppo di artisti israeliani che hanno eletto New York quale patria adottiva. Di taglio contemporaneo sono anche gli altri due appuntamenti in collaborazione con la prestigiosa kermesse bolognese: lunedì 3 novembre il palco del Torrione innescherà la miccia di Sonic Boom con la vulcanica creatività di due inesauribili improvvisatori come Uri Caine e Han Bennink; mentre The Claudia Quintet, formazione guidata da Chris Speed e John Hollenbeck e completata da Matt Moran, Red Wierenga e Robert Landfermann si esibirà venerdì 7 novembre.
Parecchia carne al fuoco anche per gli amanti del jazz tout court; sul palco del Jazz Club infatti si avvicenderanno figure di spicco che ne hanno scritto la storia. Si parte venerdì 24 ottobre con il collaudatissimo Organ Quartet guidato da una leggenda vivente del jazz: Lou Donaldson il cui groove avvolgerà il Torrione con un tributo a quei mitici anni ’60 e ’70 che hanno catapultato il leader in vetta alle classifiche a fianco di Art Blackey, Jimmy Smith e Clifford Brown. Lunedì 10 novembre (in collaborazione con Bologna Jazz Festival) è di scena il trio di Steve Kuhn completato da Palle Danielsson e Billy Drummond. Kuhn è iscritto di diritto nell’alveo dei migliori artisti che hanno contribuito all’evoluzione del linguaggio pianistico della tradizione. Venerdì 21 novembre (in collaborazione con Bologna Jazz Festival) largo ad un altro quartetto straight ahead, quello guidato da una punta di diamante del pianismo USA come George Cables al cui repertorio, denso di swing, contribuirà la verve di un ospite speciale, Piero Odorici ai sassofoni. Sconfinati territori musicali si plasmano nel lirismo magnetico e struggente del pianista John Taylor. Icona del modern jazz d’oltre Manica, sabato 8 novembre (in collaborazione con Bologna Jazz Festival), Taylor presenterà in solo In Two Minds ultimo disco edito da Cam Records (2014).
Dai tasti avorio ed ebano si passa alle sei corde, sabato 15 novembre (in collaborazione con Bologna Jazz Festival), con un chitarrista di culto come John Abercrombie che si esibirà in trio con Gary Versace e Adam Nussbaum; mentre sabato 29 novembre, in collaborazione con Caffè Meseta, grandi classici del jazz samba godranno degli arrangiamenti e reinterpretazioni di uno straordinario duo: Toninho Horta e Ronnie Cuber. Sin dai primi giorni di dicembre, infine, si respira aria di festa con il soul e il gospel del Fabrizio Bosso Spiritual Trio (sabato 06 dicembre) all’insegna di un viaggio nel profondo delle origini della musica nera. Lo swing e il funk più travolgenti vibrano invece nelle serate di domenica 7 e sabato 13 dicembre quando il Torrione ospiterà rispettivamente i Mob Peppers featuring Pee Wee Ellis (sax tenore della storica band di James Brown) e The Unusual Suspects, inedita formazione guidata dall’organista Pat Bianchi e completata da Massimo Faraò al pianoforte e Byron Landham alla batteria. A chiudere i Main Concerts di questa prima parte di Ferrara in Jazz spetta ad una delle grandi voci del jazz, quella di Shawnn Monteiro in compagnia del suo Christmas Quartet, che abbraccerà in un’unica serata swing, latin, blues e gospel ripercorrendo celebri brani che costituiscono la storia della musica afroamericana.
Tradizione e futuro viaggiano paralleli anche sul prestigioso palcoscenico del Teatro Comunale Claudio Abbado dove Ferrara Musica, in co-promozione con Jazz Club Ferrara, ospiterà (martedì 28 ottobre) il talento unito all’estro vulcanico della pianista nipponica Hiromi Uehara in piano solo, per cedere il passo, lunedì 17 novembre, all’esclusivo dialogo tra due giganti del jazz internazionale: Kenny Barron e Dave Holland.
Con Ferrara in Jazz si rinnova altresì la vivace vetrina musicale della scena jazzistica italiana firmata Happy Go Lucky Local. La serata, ad ingresso gratuito per i soci Endas, ha inizio alle ore 20.00 con uno stuzzicante aperitivo a buffet accompagnato dalla selezione musicale di Andreino Dj che, a ritmo del miglior soul jazz, introduce il concerto in prima serata. A seguire, funamboliche jam session si configurano come luogo di incontro privilegiato per molti allievi dei conservatori e musicisti professionisti di base a Ferrara o provenienti da diverse città limitrofe, facendo del Torrione una vera e propria palestra di jazz su scala regionale.
ott 07
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