La back cover di questo disco e quella all´interno sono due foto simpaticissime che mostrano Doc Stewart ed una graziosa infermiera che cercano di rianimare un sassofono contralto. Il sassofonista, come si legge sul suo sito web, non è soltanto uno strumentista di vaglia ma anche un dottore presso la Mayo Clinic in USA che di tanto in tanto si dedica alla musica, oltre ad essere uno storico del famoso collega Cannonball Adderley. Prima di diventare medico Stewart è stato un professionista del sax alto e fino adesso non ha perso nulla della sua bravura, come testimoniano gli assoli sul disco di fronte alla Big Band Resuscitation costituita per l´occasione da suoi ex colleghi, tutti professionisti in giro per gli Stati Uniti o negli studi di registrazione. Il tema del disco è l´emergenza, cioè il Code Blue del titolo e passa per i primi quattro titoli formando una Suite. Poi seguono composizioni proprie o prese dal grande patrimonio del jazz moderno, c´è anche un Song My Lady Sings scritta da Charles Lloyd, famoso sassofonista tenore in forza alla ECM. Non mancano gli standards, a riguardo c´è una bella esecuzione di Bohemia After Dark di Oscar Pettiford, riarrangiata da Tom Kubis, lo “scrittore” dietro la big band. Gli assoli travolgenti del leader, la ritmica spinta da un fantastico batterista, Steve Moretti, e dal contrabbasso e dal basso elettrico di Kevin Axt rende la musica vibrante, stimolante, spinta a velocità inaudite per entusiasmare il pubblico. Doc Stewart si ispira ovviamente a Cannonball Adderley, il suo suono al sax alto è tagliente e tipicamente di matrice boppistica. Ad ascoltarlo nessuno penserebbe che è solo una seconda attività dietro quella all´ospedale fatta di turni di notte e chiamate di emergenza. La big band funziona egregiamente, le sezioni dei fiati fanno il loro lavoro alla grande, specie quando si tratta di brani tratti dal patrimonio di quel jazz propagato da Cannonball: qui ci sono The Sticks di Adderley e Dis Here di Bobby Timmons che ci riportano ai vecchi tempi mentre l´appassionato sassofono del leader sembra abbia dei polmoni infiniti. C´è anche una bossa, Patty´s Bossa scritta dal leader, a testimonianza delle sue capacità tecnico-esecutive anche su altri tipi di ritmi. Il risultato complessivo è un gran disco che mette di buon umore, in cui soltanto ad un secondo ascolto dopo si ammira la bravura tecnica del leader e della big band.
Genere: big band jazz
Label: Cannonball Jazz
Anno 2014
Tracklist
01. Code Pink
02. ironman Blues
03. The Last Breath Blues
04. Code Jesus
05. The Sticks
06. Homage to Bud Shank
07. Shakin´the Grasss
08. Patty´s Bossa
09. Dis Here
10. Introduction to a Samba
11. Poor Butterfly
12. Song My Lady Sings
13. The Way You Look Tonight
14. Bohemia After Dark
1 commento
Doc Stewart
18 novembre 2014 a 04:15 (UTC 1)
Muchas gracias por la revisión excepcional de mi CD. Estoy muy orgulloso del proyecto y estoy contento de haber producido un clásico atemporal de big band en el jazz. Doc Stewart