Nel 2011 Azealia Banks, giovanissima e talentuosa rapper di Harlem, aveva il mondo della musica ai suoi piedi: il debutto di successo in Uk con 212 e i producers di cui si circondava fecero crescere un hype pari, quasi, a quello intorno a Lana Del Rey prima dell’uscita di Born To Die. Ma, in questi tre anni di attesa, l’artista si è rovinata con le sue stesse mani: continui beef – litigi – con numerosi personaggi dello spettacolo, da Rita Ora a Pharrell Williams (la loro ATM Jam è scomparsa dalla track list ufficale), da Lily Allen ai Disclosure, l’hanno trasformata più in un fenomeno da gossip che in una musicista. E, nel frattempo, la sua major, la Interscope, tardava a pubblicare il suo debut album, Broke With Expensive Taste, fino alla decisione della Banks di rescindere il contratto e di autoprodurre in completa autonomia il suo primo sforzo ufficiale (senza contare i vari ep e mixtape).
Questa lunghissima gestazione si riflette sul risultato finale: Broke With Expensive Taste suona più come un greatest hits che come un vero debutto, accostando brani di diversi anni e diverse ispirazioni. Fortunatamente, la buona personalità della rapper riesce ad evitare la sensazione di un raffazzonato centone e a muoversi sinuosamente tra i numerosi brani. 212, con la sua commistione di rap e canto (caratteristica molto presente nella musica di Azealia) e di elettronica e hip hop, rimane una spanna sopra tutte le altre, ma ciò non vuol dire che non si incontrino numerose tracce interessanti: dal singolo Yung Rapunxel, che, su un beat duro e acido, filtra inserti di No More Drama di Mary J. Blige, a Chasing Time e JFK, che rileggono con maestria la dance degli anni 90 (esperimento che le riesce meno in Soda, troppo vicina a una Kiesza qualsiasi), fino ad arrivare alla trap di Heavy Metal And Reflective. Ciò che sorprende della Banks è la capacità di far coesistere così tanti generi musicali lontani, apparentemente, dall’hip hop e di farlo con grande talento: in Idle Delilah si rincorrono house e musica caraibica, in Nude Beach A-Go-Go – complice anche la presenza di Ariel Pink – fa capolino un pop rock di matrice surfabilly, mentre Ice Princess si scopre dance nei chorus. In passato una rapper di maggiore talento ci riusciva: Missy Elliott. E proprio tra le pieghe di Desperado e di BBD, come della non proprio convincente e spagnoleggiante Gimme a Chance, sembra di riascoltare la Missy degli esordi. Non tutto funziona e la coda, con Miss Amor e Miss Camaraderie, si mostra stanca e sottotono rispetto al resto, ma Broke With Expensive Taste ci regala una –almeno per ora – convincente rapper, che ama essere istrionica, senza necessariamente sforzarsi di esserlo (Nicki Minaj) o senza concedersi al pop mainstream (Iggy Azalea).
Label: autoprodotto
Anno: 2014
Genere: hip hop, trap, house, dance
Track list
01 – Idle Delilah
02 – Gimme a Chance
03 – Desperado
04 – JFK
05 – 212
06 – Wallace
07 – Heavy Metal And Reflective
08 – BBD
09 – Ice Princess
10 – Yung Rapunxel
11 – Soda
12 – Chasing Time
13 – Luxury
14 – Nude Beach A-Go-Go
15 – Miss Amor
16 – Miss Camaraderie
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