Mulo Francel – The Sax & the Sea

Conosciamo Mulo Francel come sassofonista dei Quadro Nuevo e che ha inciso in altri contesti ispirandosi alla musica di Stan Getz, ma su questo ci mostra un altro aspetto della sua multiforme personalità, un disco in solo! Al sax tenore e su qualche brano anche al sax soprano ha messo insieme una serie di brani, ben 19, registrati in giro per il mondo in luoghi scelti appositamente vicino al mare. ha registrato non solo il suo sassofono, ma anche l´ambiente circostante, suoni che provengono dai dintorni, dall’acustica, dalle persone che si trovano a passare per caso. Il mondo è un caos di suoni e ce ne rendiamo conto soltanto quando ci troviamo in posti tranquilli, scrive Francel nelle esaurienti note di copertina, da qui l’esigenza di creare suoni e note dall’ aspetto più armonico per l´orecchio umano, in grado di rilassare, ma anche con una componente artistica alle spalle. Lui gioca con l´acustica dell´ambiente, che in tal caso è il sideman ideale per l’intero disco. Si parte con la scala a Würzburg in Germania ideata dal Tiepolo, si continua al Teatro Virgilio Marchionneschi di Guardistallo in Toscana e si continua anche attraverso posti speciali, come la Yereban Sarnici di Instabul, una cisterna costruita ai tempi di Giustiniano sorretta da 360 colonne e che doveva fare da riversa d´acqua per la città. La particolare acustica ambientale viene esaltata tramite il sassofono soprano. C´è la chiesa di St.Martin-in-the-Fields a Londra, con la sua acustica speciale, un ambiente che ospita molti concerti durante l´anno e ci sono due registrazioni notturne al Lido di Venezia, con i grilli e le voci lontane di una coppia di innamorati. Altri luoghi speciali sono in Svezia, in mezzo alla natura ad un lago vicino Tanum, che è un’area dichiarata patrimonio dell´umanità dell´Unesco, o la sala dei cavalieri a Stoccolma, dove ha cercato di catturare gli echi ed i rumori delle tante armi di metallo che la decorano. Rungholt è dedicato all´Atlantide del Nord, la città di Rungholt scomparsa in mezzo ai flutti dopo una tempesta, un brano molto affascinante, subito dopo la magica atsmofera cambia andando nella Sala Iberia a Buenos Aires, in cui si ascoltanto i passi di due ballerini di tango. L´album si chiude con i due Fluvius, l´uno registrato presso le rive dell´Isar, fiume che attraversa la Baviera, con un microfono nell’acqua per capire la prospettiva dei pesci, l´altro nel convento di Schäftlarn, uno dei più antichi della Germania. Si chiude con una canzone napoletana, Torna a Surriento di Ernesto de Curtis, eseguita nella chiesa di La Culla a Sorrento. Lo si ascolta con piacere, quasi ottanta minuti di puro relax e belle melodie in cui si concentra il giro per il mondo di questo sassofonista in quasi una ventina di luoghi.