Diogene era un personaggio della filosofica greca un po’ buffo perché se ne andava in giro dentro una botte di legno. Me lo ricordo forse perché quando ero piccolo giù a Crotone c’era una rete televisiva che si chiamava Tele Diogene (e magari c’è ancora). E se lo sono ricordati anche gli Acid Baby Jesus perché è la prima traccia dei loro Selected Recordings. Uscito lo scorso novembre, il loro nuovo album è una piacevole digressione sulla materia psichedelica, che raggiunge il suo punto più oscuro nell’accoppiata Night of Pain-Ayahuasca Blues. La prima, una marcia funebre, alleggerita da effetti che echeggiano in lontananza ma che assumono aspetti inquietanti verso la parte finale; la seconda una specie di omaggio blues ai Suicide, con squilli telefonici che infastidiscono in maniera quasi molesta durante l’ascolto. La deriva acida esige le sue vittime sacrificali e in Who’s First e Omonia il ritmo si alza, come il volume, insistente e ossessivo come i Sonic Youth di Bad Moon Rising. Trouble Maker si scompone e assume aspetti progressivi sulla scia dei Black Mountains, mentre il cantato vira verso i Black Lips (molto più omaggiati in You & Me).
Insomma , visti i riferimenti, il disco è nero nonostante lo psych anzi forse a causa sua e anche nei momenti più rilassati sembra che gli Acid Baby Jesus vedano ombre anche in pieno giorno (I’m becoming a man). L’oscurità dentro una botte di legno.
Label: Slovenly Recordings
Anno: 2014
Genere: psych, rock
1. Diogenes
2. Row by row
3. Night of Pain
4. Ayahuasca Blues (unmanned drone)
5. Who’s first
6. Vegetable
7. Trouble Maker
8. I’m becoming a man
9. Omonia
10. You & Me
11. All of your love
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