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dic 25

Salvo Ruolo – Cangiari patruni ‘un è l’bittà

copertinaDopo 5 anni da Vivere Stanca, Salvo Ruolo torna con un disco tutto cantato nella lingua siciliana dell’ ‘800, autentico capolavoro di ricerca stilistica e linguistica, impreziosito dalla collaborazione con Cesare Basile. Cangiari patruni ‘un è l’bittà è pieno di citazioni colte e storicamente meritevoli, basate sulla tesi di fondo della conquista del sud da parte dei Savoia. Un’unità d’Italia spesso presentata come un trionfo del nazionalismo, ma vista da un’altra prospettiva, in questo caso dalla parte dei vinti. Una cassa di Letters from Iwo Jima sepolta sotto le fosse di Pontelandolfo, Messina e tanti altri posti destinati all’oblio per non macchiare i petti medagliati dei numerosi soldati “cche denti i cani e canni i lupu”. Da brividi A buttana, che ci fa conoscere una Palummedda misera ma fiera, e Passannanti, una tirata elettrica che inneggia all’attentatore regicida che anticipò di poco il successo di Gateano Bresci. Dietro questo etno-folk di ormai due secoli fa tuttavia, si intravede anche la terra splendia e crudele del Sud, capace di abbagliare per la sua bellezza e lucentezza, ma ormai irrimeddiabilmente compromessa ed incapace di rigenerarsi dopo il troppo sangue versato. Salvo Ruolo riesce in maniera miracolosa a trasmetterci questa ambiguità che, oltre a demolire la retorica nazionalista e monarchica del tempo, si contestualizza, perché si spinge fino alle radici della famosa e mai dimenticata questione meridionale. Eccezionale il blues finale di Picchì brisci accussì notti, capace di toccare anima e cuore con note cullanti e delicate. Un disco dal sapore antico, capace di suggestionare e emozionare, mostrandoci l’ennesimo lato oscuro della storia italiana. Di questo Paese la cui bandiera tricolore continua a prendere giorno dopo giorno la sua irrimediabile “mala gghica”.
P.S. Questa recensione è dedicata alla mia, nostra ‘500, passata a miglior vita la notte del 24 dicembre 2014 dopo 40 anni di onorato servizio e vittima di questo Sud così maledettamente bello e così meravigliosamente malvagio. Grazie di tutto bambina mia.

Label: Controrecords
Anno: 2015
Genere: etno-folk

Tracklist:
1.    Malutempu
2.    A buttana
3.    Re’pitu
4.    Buttita e Balistreri
5.    Mariuzza Izzu
6.    Passananti
7.    Picchì brisci accussì notti

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