Negli ultimi anni il sassofonista tenore Jason Seizer è stato attivo come organizzatore, tecnico in studio e manager della Pirouet Records di Monaco di Baviera. Un´attività che lo ha tenuto lontano dal sassofono tenore, strumento su cui, ogni volta che decide di andare personalmente in studiio con un suo gruppo, ci regala momenti magici per quel suo vagare ossessivo sul suono, sulle note, quel fraseggio che solo lui riesce a esprimere e che in pochi tratti definisce un´atmosfera, dei momenti in cui si riflette tutta un´esperienza interiore che diventa musica. Per tale motivo ogni sua incisione è qualcosa di meditato e di speciale che paradossalmente matura con il tempo e che ad ogni nuovo ascolto è una nuova esperienza sul jazz ed il modo di intendere l´improvvisazione. Dopo le incisioni con Marc Copland ora è con un quartetto di connazionali in cui la sezione ritmica è guidata dal giovane pianista Pablo Held, insieme ci sono altri due rappresentanti delle nuova generazione di musicisti tedeschi a completare la band: Matthias Pichler al contrabbasso e Fabian Arends alla batteria, una ritmica si adegua alle idee del leader ma che tuttavia costruisce un´interessante tensione che scorre sotto la superficie della musica per tutto l´album. Sono artisti molto sensibili che fanno bene il loro lavoro su un programma che per questa volta non prevede nè standards e e neanche composizioni proprie. Il filo conduttore del disco è rappresentato da temi di colonne sonore di film piuttosto famosi, non c´è soltanto l´Ennio Morricone autore della musica di Cinema Paradiso, lì con gli archi a creare atmosfere volutamente datate mentre qui è tutta un´altra storia con il quartetto che scava, improvvisando, all´interno della melodia a cercare qualcosa di intenso da estrarre e proporre al pubblico, un´altra possibilità di espressione rinchiusa dentro la musica e che loro riescono a liberare. È l´unico film italiano in scaletta, seppure uno che ha conseguito l´Oscar. Le altre composizioni hanno fatto da colonna sonora a film quasi tutti americani girati in un arco temporale piuttosto ampio, che vanno da Fronte del porto (tema musicale di Leonard Bernstein) di Elia Kazan del 1954 con un`indimenticata interpretazione di Marlon Brando a L´uomo senza sonno, film di produzione spagnola del 2004 passando per tanti nomi celebri del cinema internazionale. Qualche titolo, come Spartacus Love Theme è già stato usato da jazzisti importanti, Bill Evans, Marc Copland, Ahmad Jamal, quello che dà il titolo al disco ha già visto una bella interpretazione da parte del sassofonista ormai romano d´adozione Max Ionata. Per il resto sono delle musiche da film che ben si prestano all´improvvisazione jazzistica soltanto se si ha la necessaria personalità per darle una nuova veste espressiva, come è il caso del quartetto di Seizer. Una incisione molto bella ed il mainstream jazz dal suo lato migliore.
Genere: mainstream jazz
Label: Pirouet Records
Anno 2014
Tracklist
01. Carlotta`s Portrait
02. Cinema Paradiso
03. Steve´s Care
04. On the Waterfront
05. Cavatina
06. Jungle Beat
07. Children Games
08. Alien Main Theme
09. Spartacus Love Theme
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