Nel decennale della scomparsa del grande sassofonista soprano Steve Lacy la Dodicilune pubblica un doppio album piuttosto ambizioso di uno dei musicista di punta del jazz italiano: Roberto Ottaviano. Anche lui è qui protagonista al sax soprano con due formazioni, la prima è un quartetto senza strumento armonico, ad accompagnarlo è Glenn Ferris al trombone mentre la ritmica è formata da Giovanni Maier al contrabbasso e Cristiano Calcagnile alla batteria. Nell´altro disco c´è invece il pianista inglese Alexander Hawkins a formare un duo emozionante. Ottaviano, che già aveva inciso un disco di standards in duo insieme a Mal Waldron è qui in un´altra dimensione, alle prese con la musica di Lacy reinterpretata in modo passionale, così come il maestro amava fare, confrontandosi con tutto il possibile intorno a lui, dallo storico quintetto ai protagonisti dell´avanguardia radicale europea alla musica di Monk, ai duo che hanno segnato un´epoca insieme a Mal Waldron. Proprio del grande pianista afroamericano, in mezzo a tante composizioni di Lacy è The Seagulls of Kristiansund, uno dei momenti più belli dell´album, fra l´altro splendidamente registrato presso gli studi di Stefano Amerio a Cavalicchio. A seguire un momento in solo di Ottaviano, Wickets, altra grande composizione di Lacy, fra l´altro uno dei grandi interpreti di questo tipo di esibizioni. Il pianista inglese è uno in grado di inventare sempre qualcosa, sia che siano brani già noti oppure delle composizioni di Ottaviano, soltanto tre nel corso di questo secondo disco, fra cui la bella Una specie di roba mista Poly Free Independent. Sono due musicisti fatti l´uno per l´altro, una relazione simbiotica con un pianista che poco ha a che fare con la musica di Waldron o di Monk ma che paradossalmente ha molto da dire proprio su questo difficile progetto. Una scelta perfetta da parte di Ottaviano. Sul primo disco ci sono soltatnto composizioni di Lacy, tranne l´ultima That s For JJ Dedicated to the late Jean Jacques Avenel del leader dedicata al contrabbassista francese Jean Jacques Avenel, a lungo nei gruppi di Lacy. Si apre con un assolo dell´ospite Glenn Ferris, uno dei grandi trombonisti contemporanei, su Trickles perfettamente a suo agio con questo tipo di musica. È un brano che apriva l´omonimo disco di Lacy del 1976 per la Black Saint, allora insieme a Roswell Rudd al trombone, la ritmica era quella di Kent Carter e Beaver Harris. Una performance, quella del gruppo contemporaneo, semplicemente grandiosa che non teme alcun confronto. Le altre composizioni di Lacy che seguono sono tratti da album famosi, Songs ad esempio, come Gay Paree Bop. Il quartetto insieme a Ferris ha il pregio di non fare cadere mai la tensione nella musica, sessantacinque minuti di un disco in cui non c´è una nota sola al posto sbagliato. Dopo la riuscita prova con il quartetto d´archi di Arcthetics – Soffio Primitivo Ottaviano consegna un altro disco di assoluto livello che lo pone fra i migliori rappresentanti del suo strumento in Europa.
Genere: jazz
Label: Dodicilune Records
Anno 2014
Tracklist
CD 1
01. Trickles
02. Gay Paree Bop
03. The Rent
04. Blues For Aida
05. Cette Fois
06. Herbe De LHoubli
07. Clichès
08. We Dont
09. The Crust
10. Utah
11. Bookioni
12. That s For JJ Dedicated to the late Jean Jacques Avenel
CD 2
01. Flakes
02. What It Is
03. A.H.
04. Hemline
05. Angels Friends Neighbours
06. The Seagulls of Kristiansund
07. Wickets
08. Una specie di roba mista Poly Free Independent
09. Agenda
10. Orange Grove
11. That s for Gilles Dedicated to the late Gilles Laheurte
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