Il 10 novembre è uscito per Discipline Records Chimera, il quinto album in studio per Ottodix, pseudonimo dietro il quale si cela l’eclettico artista trevigiano Alessandro Zannier. Il concept su cui si basa il disco è la fine delle utopie e delle ideologie del XX secolo. Un album “Post”, un ibrido sonoro tra elettronica, future-pop e sperimentazione. Un disco massimalista, opulento, ricco negli arrangiamenti da grande orchestra con cori epici, un certo gusto retrò per i suoni tipici dei primi del ’900, sapientemente mescolati all’elettronica, alle chitarre elettriche e a sonorità pop di tendenza. In “Chimera” troviamo una critica all’indole forcaiola da Fahrehneit 451 che si respira tra troppa gente corresponsabile della “grande crisi” e scopriamo al suo interno rimandi ai Beatles di S.gt Pepper’s, al surrealismo inglese degli anni ’60-’70, ma anche una critica alla cultura sensazionalista odierna, con toni e immagini alla Montypython e scenari surreali cari a Magritte. Chimera non è solo un disco, ma un progetto più ampio che comprende una serie di mostre itineranti: 10 installazioni inedite in 10 città diverse in cui presentare altrettante rappresentazioni di utopie fallite, mostri e zavorre generate dal ’900. Dopo Treviso, Marsiglia, Venezia, Berlino e Pechino (in occasione della Biennale Cina-Italia), dal 21 novembre “Chimera” farà tappa a Verona. Prevista, inoltre, per la fine del 2014 la pubblicazione di un cortometraggio di 15 minuti circa, intitolato “Chimera“, in cui le suggestioni descritte nel disco e i mostri realizzati con le installazioni, saranno ulteriormente reinterpretati.
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