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apr 08

No Age – Loosing Feeling EP

Loosing Feeling EP

Se siete stanchi di vedere troppe persone sul palco e seguire troppi strumenti di cui magari ignorate anche l’esistenza; se vi bastano due persone da ascoltare ed avete già provato la potenza garage dei White Stripes prima che Totti, Del Piero e Grosso facessero esplodere la moda del po po ro po po po po, costringendo Jack White a provare altre strade con altri gruppi ed altri nomi (ma non gli stessi risultati); se siete passati anche attraverso il punk abrasivo dei Kills prima che si ammorbidissero come una bandiera senza vento; e se infine vi siete stufati anche del miracolo sonoro dei The Black Keys e delle loro magie power blues; ecco forse i No Age sono il gruppo che fa per voi.
Provenienti dalla West Coast e dalla dorata Los Angeles, Randy Randall (chitarra) e Dean Spunt (voce e batteria) hanno in pubblicazione un Ep per la Sub Pop che potrebbe fare al caso vostro. Noise, riverberi, schegge impazzite di psichedelica, schizzano dalle casse dello stereo in sole quattro tracce, grazie ad un gruppo le cui radici soniche giovanili sono state immerse nello shoegaze più acido di derivazione valentinesche sanguinolenti. Losing Feeling psicadelizza l’atmosfera immediatamente e le ondate sonore che ci travolgono sembrano provenienti da un delirante mondo in cui John Spaceman gioca più a fare gli
Spacemen 3 che gli Spiritualized. Effetto ondulatorio ed ondivago, come una brezza notturna sul buio in mezzo all’oceano, dove non riesci a distinguere l’orizzonte e cielo e mare si confondono fino a farti scoppiare la testa e battere il cuore per la paura: una marea che culla prima di lasciar montare un semplice riffone punkeggiante conclusivo. La semplicità come chiave per scoprire la bellezza di tutte le cose. Genie riverbera su di noi l’immensità cosmica con un loop iniziale ed uno finale che ritorna per mangiarsi la traccia: in mezzo i semplici accordi elettrici di Randy e la voce di Dean. Ballate spaziali. Il tutto ricorda un po’ le atmosfere cool dei Jane’s Addiction, ma con meno carica esplosiva, quasi a livello onirico. La strumentale Aim at the airport potrebbe benissimo essere tratto da un puntata di Lost rivista al contrario, sperimentazioni sonore effettuate al gate quasi per gioco prima di imbarcarsi sul volo 815 della Oceanic. Di sicuro c’è da perdersi in paesaggi che vanno al di là del psichedelico, in mezzo a territori sperimentali ed avanguardisti. La botta di vita finale è invece affidata a You’re a Target, dove Randy e Dean accelerano i ritmi dell’Ep portandoli alle solite velocità di crociera a cui i due ci avevano abituato nel precedente lavoro, Nouns del 2008, e nel precedente Weirdo Rippers uscito invece l’anno precedente per la Fat Cat. Vortici shoegaze si stagliano su un panorama temporalesco come trombe d’aria nel Midwest americano.
Essere senza età significa girare gli Stati Uniti con gente come Liars e Los Campesinos!. Essere senza età significa andare in uno show televisivo durante la campagna elettorale americana con su una maglietta a favore di Obama, e di fronte alle rimostranze della rete per rispetto della par condicio, cancellare la parte relativa ad Obama e scriverci su Free Health Care, suonando senza interrogazioni parlamentari e dimissioni di dirigenti tv. Essere senza età significa pubblicare un Ep dal valore inestimabile, che con sole quattro tracce può battere qualsiasi Lp vomitato da molta industria discografica contemporanea. Il tutto semplicemente fatto a casa vostra senza costi di spedizione: Do It Yourself!

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