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mar 05

Vincent/Kudryavtsev/Logofet – Free Trees

715Sono tre musicisti onnivori della moderna scena musicale internazionale, il vioncellista francese Hugues Vincent ed i due russi, la violinista Maria Logofet ed il contrabbassista Vladimir Kudryavtsev, i quali hanno già lasciato traccia sul catalogo Leo Records con un sestetto di connazionali datosi il nome di Goat´s Note. La musica del disco nasce da due concerti live, uno al GEZ Club di San Pietroburgo e l´altro al DOM di Mosca, rimissati insieme nei ventuno brani del disco. Ognuno dei tre porta la propria dimensione culturale e formazione, la tradizione dei quartetti d´archi, la musica russa del novecento, Shostakovich ad esempio, ma anche quella che è la tradizione dell´improvvisazione come è stata interpretata dalla musica afroamericana. Da questa sintesi nascono dei momenti piuttosto intensi ed ispirati, in cui il contrabbasso assume un ruolo fondamentale, sia con l´archetto che in pizzicato come nella migliore tradizione jazzistica, Fukushima Lullaby ne è uno splendido esempio: sono quasi sette minuti che spiegano perché questo disco si candida fin da adesso fra le migliori cose dell´anno. Il dialogo fra gli strumenti a corda funziona, la sintesi delle esperienze culturali anche, i musicisti sono ispirati, il violino di Maria Logofet si mostra con quella dimensione da solista delle migliori pagine della musica russa del novecento mentre il violoncello riesce a dialogare con sonorità che trasmettono una forte tensione all´interno dell´esecuzione. Un altro momento molto interessante è Adventures Of A String Section On The Moon, sette minuti in cui ci si diverte ad introdurre oggetti che suonano insieme alle corde per dare una ventata di freschezza alla musica la cui esecuzione si dipana come se provenisse da un disco rock. Anche altrove si gioca con le sonorità, come se al trio si aggiungesse una chitarra elettrica Life Of Insects, a volte appare più presente l´elemento free, in My Kingdom For A Horse! ad esempio, altrove si può così ascoltare come il trio sappia estrarre dagli strumenti delle possibilità insolite. Su Tryptych riappaiono le sonorità più soffuse mentre su Long Ago When We Rocked si riparte con sonorità ed idee che fanno onore al titolo. Molto ispirato anche il finale Odysse, un brano aperto dal violoncellista che si sviluppa verso una forte dramma, tensioni e forze sotterranee che portano la musica verso l´esplosione. Un bell´esordio per questa nuova formazione, assolutamente da ascoltare se dovessero passare per qualche club italiano.

Genere: avanguardia
Label: Leo Records
Anno 2015

Tracklist

01. Rat Race
02. Casual Chemistry
03. Toys For Boys
04. Ivy
05. Fantasia Mediterranea
06. Leningrad
07. Secret Passions
08. My Kingdom For A Horse!
09. Adventures Of A String Section On The Moon
10. Old House (Winter China)
11. Blade Runner
12. Dentists’s Wife Dilemma
13. Let Pagan Towers Talk
14. Fukushima Lullaby
15. Innocent Games
16. Life Of Insects
17. Triptych (Part I)
18. Triptych (Part II)
19. Triptych (Part III)
20. Long Ago When We Rocked
21. Odysse

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