Dopo due anni dolorosi, raccontati in Taking Care (2012), torna Livia Ferri per raccontare il giorno dopo. Ci si rialza dai giorni bui per intraprendere un cammino, solo per scoprire che un cammino prestabilito non esiste, tra atmosfere calde, scure, intime ed emotive, con linee melodiche che non nascondono influenze sperimentali di Feist e Bjork unite però alla vena più calda, blues rock, che caratterizza la songwriter italiana. Il nuovo album di Livia Ferri, A Path made by Walking diventa quindi un percorso, personale ma non solitario, un cammino senza giusto o sbagliato che dal buio porta alla consapevolezza, al coraggio e, forse, alla felicità. Un percorso che inizia a oggi con Hyperbole e che rivela a 45 giorni di distanza l’una dall’altra le otto canzoni del disco, affiancate da due brani strumentali. Hyperbole, come tutti i brani del disco, è abilmente rappresentato nella copertina-disegno a cura di Martha Ter Horst tramite la tecnica 1Line, disegni a penna realizzati in un unico tratto continuo. In arrivo anche il videoclip, con la regia di Edoardo Palma, per un leitmotiv ossessivo e per nulla rassicurante, sul quale si muove una lotta continua contro qualcuno o contro se stessi. Una canzone e un’artista di respiro fortemente internazionale per un progetto originale e innovativo.
gen 26
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