Prenderà forma, a partire da sabato 2 maggio, all’interno del nuovissimo Centro di Ricerca Mudicale del Teatro San Leonardo a Bologna (ma con appendici anche a Lugo e Modena), AngelicA 25, venticinquesima edizione di uno tra i più sorprendenti festival di musica di ricerca in Italia. Nata nel 1991, AngelicA ha cercato nel corso degli anni di coniugare piacere e ricerca in musica attraverso una continua decontestualizzazione di luoghi e tempi e una programmazione variegata e in continua mutazione.
Il 2015 è l’anno delle “nozze d’argento” di AngelicA, che presenterà in quest’edizione il suo “programma più scomposto”, secondo la calzante definizione del suo direttore artistico Massimo Simonini. Un “ritratto cubista”, mosaico di intrecci e rimandi enigmatici e affascinanti che legheranno i vari artisti, che quest’anno, questa la vera novità, saranno anche “curatori” di porzioni del programma stesso. Il festival s’inaugurerà il 2 maggio con la presenza d’eccezione del “Leone d’Oro alla Biennale d’Arte“ Christian Marclay (“uno dei dieo più importanti artisti contemporanei viventi” secondo Newsweek, nonchè pioniere del giradischi-come-strumento) che eseguirà 4 sue partiture grafiche. John Oswald, mitico inventore dei Plunderphonics (perseguitato dagli avvocati di Michael Jackson per aver decostruito la sua “Bad”), presenterà una retrospettiva dei propri video (1973-2015); verrà eseguita anche una trascrizione (a firma di Domenico Caliri) della sua Transitive Axis, tratta dall’album “Greyfolded”, dove Oswald aveva sovrapposto 25 anni di esecuzioni live di “Dark Star” dei Grateful Dead (su esplicita richiesta di Garcia e soci).
AngelicA 25 raccoglierà tutti gli ambiti possibili della ricerca musicale: dunque anche la “ricerca all’interno della forma canzone” che sarà uno dei punti fermi delle 3 serate curate da Chris Cutler (batterista, scrittore, storico membro di Henry Cow, Art Bears, Cassiber).
Le 2 serate in trasferta a Modena e Lugo vedranno come protagonista Eyvind Kang, storico collaboratore di Zorn, Bill Frisell e Laurie Anderson (e tra i nomi di punta della label Tzadik dello stesso Zorn), con una rivisitazione del suo storico “Virginal Coordinates” che vedrà alla voce quell’Alan Bishop, storico vocalist dei Sun City Girls. E poi Elliott Sharp, un nome storico della minimal music come Charlemagne Palestine, gli omaggi a Karlheinz Stockhausen e Stefano Scodanibbio, gli strumenti modificati di Arnold Dreyblatt, le voci di Dagmar Krause (Slap Happy) e Karen Mantler, il sax di Gianni Gebbia.
apr 25
Commenti Recenti