
Qui si può ascoltare un disco che rappresenta le tendenze musicali più avanzate del jazz odierno. I racconti di
Tony Adamo cantanti nel suo inconfondibile vocal/ hip/spoken words sono qualcosa di speciale. Un genere con le radici nel beat di Jack Kerouac e nelle incisioni di Mark Murphy e Gil Scott Heron. Quel che però fa lui è proiettato nel futuro, geniale nel creare delle atmosfere urbane insieme a degli strumenti acustici suonati da dei jazzisti che hanno fatto la storia della musica fusion. A produrre il disco infatti è
Mike Clarck, batterista negli anni `70 con gli Headhunters di Herbie Hancock, con lui ci sono
Michael Wolff al pianoforte e
Richie Goods al basso e Bill Summers alle percussioni. Inoltre ci sono il sax alto di
Donald Harrison e la tromba di Tim Ouinette, ma non su tutti i brani. Su quello di apertura, una storia dedicata al trombettista Eddie Gale, c´è Lenny White a sedere dietro la batteria. Sono undici le storie che Adamo racconta sullo sfondo che gli fornisce una banda di jazz semplicemente fantastica in cui i ritmi della batteria di Clarcke sono un motore che emana energia senza fermarsi mai. Anche gli altri musicisti ovviamente recitano la loro parte, assoli incredibili dei fiati, di un Donald Harrison in splendida forma al sax alto e Tim Ouinette (per anni nei ruppi di Ray Charles) alla tromba. Tutto resterebbe però confinato nell´ambito di un ottimo disco di jazz se non fosse per le spoken words di Adamo, per le storie che spaziano da un musicista jazz all´altro ed alle notti nei club. Dietro il suo modo di esprimersi c´è un atteggiamento che rappresenta la New York contemporanea e che mette l´ascoltatore, per i ritmi, la musica, ma anche per le parole e quello che con loro D´Adamo racconta, in contatto con questo mondo.
2 comments
Tony Adamo
5 maggio 2015 a 19:30 (UTC 1)
Yo Vittorio, UN potente hip grazie a te.
Tony Adamo
Tony Adamo
18 maggio 2015 a 21:20 (UTC 1)
Yo Music Zoom, It’s Tony Adamo not Tony Adam in your music review above.
Tony Adamo