
Dopo gli album dedicati ai grandi compositori della musica brasiliana il pianista
Antonio Adolfo questa volta presenta un progetto andando a cercare nel proprio passato, nelle tante composizioni scritte nel corso degli anni `60, ma con nuovi arrangiamenti e la consapevolezza che ha acquistato come artista nell´arco degli anni. Quel che viene fuori è un disco attuale e molto grandevole all´ascolto, testimonianza della capacità di rinnovarsi e di ascoltare tutto quello che c´è intorno. A sostenerlo in questa impresa un gruppo di connazionali che conosce bene e con cui lavora da tempo:
Marcelo Martins al flauto ed al sax soprano,
Leo Amuedo alla chitarra elettrica,
Claudio Spiewak alla chitarra acustica, Jorge Helder al contrabbasso,
Rafael Barata alla batteria e Armando Marçal alle percussioni, uno che ha lavorato fra l´altro con Pat Metheny e Paul Simon. Un gruppo abbastanza navigato che dà il massimo nel presentare queste nuove versioni, piuttosto moderne come atmosfera, del leader, che a sua volta sembra avere scritto per loro ed avere focalizzato le proprie forze su questo gruppo. Alcune delle composizioni originali erano state scritte insiene a Xico Chaves e Tiberio Gaspar, autori dei testi, ma qui si è preferito presentare il tutto in una versione soltanto strumentale. Accanto a brani ricchi di calore,
Alegria for All e
SamboJazz, in cui l´energia dei musicisti trasmette un´atmosfera gioiosa. Non manca un brano dall´atmosfera etera e sognante,
Alem Mares, oltre il mare nella traduzione italiana Fu scritto nel 1969 ed era dedicato a celebrare la conquista dello spazio in quell´anno. Adesso invece l´enfasi è sul mare e in qualche modo ricorda un classico di Herbie Hanckock, il famoso
Maiden Voyage. Molto bella anche
Phrygia Brasileira, un brano modale fondato su un´inusuale scala frigia. Apre con l´assolo al flauto di Martins, questa volta ispirato da atmosfere esotiche. Non poteva mancare la bossa nova, rappresentata da
Melos. A chiudere il disco c´è
Variation on a Tema Triste, intepretato per piano solo, lirico ed appassionato con un tocco di malinconia e la tristezza indicata dal titolo, la
saudade brasiliana che emerge dalle note distribuite con parsimonia.
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