
Un bel disco non è fatto soltanto dal grande talento dei singoli musicisti, ma anche dalla comunicazione che si instaura nel gruppo in relazione a quello che si vuole presentare. Il chitarrista americano
Justin Rothberg con questo album di fusion interpretata in modo personale si fa notare dal pubblico degli appassionati. Al sax tenore ed al soprano c´è
Todd Groves, ma anche al flauto su
No Time for the Beach, un brano dall´andamento molto raffinato. autore anche degli arrangiamenti. Alla batteria c´è il giapponese
Matsu,un virtuoso che a momenti sembra Mike Clark nei suoi momenti migliori per gli Headhunters. Il leader tuttavia sfugge da qualunque tentativo di adeguarsi a stili atrui. Su
Absent Minded/Double Jacked/ Bosquiat è ad esempio alla chitarra acustica e Groves al sax soprano e le atmosfere ivi create sono non si lasciano classificare facilmente.
Down in the Swamp è un brano fusion sulla falsariga di gruppi come quelli guidati da un Dave Weckl o Mike Stern, ma la chitarra del leader mantiene una voce personale, lo stesso vale per
421, un altro brano piuttosto accattivante in cui risaltano le percussioni di Andy O´Neill ed il basso di Gil Smuskowitz. La fusion di questa band non risulta mai cerebrale, la loro musica prende da quello che gira loro intorno nelle metropoli del mondo e lo sa fare proprio. Rothberg sa alternarsi molto convincentemente fra chitarra elettrica e chitarra acustica, fra atmosfere lontanamente world e altre più fusion, jazz e musiche più popolari. Allo strumento acustico su
The Exchange tira fuori un bel tema in cui Tod Groves è alla melodica, un brano piuttosto originale nel suo svolgimento che conferma la bontá del progetto intorno a questa formazione. Si continua con un brano più funky,
The Exchange, ancora con la chitarra eletrrica del leader in evidenza e si chiude con
Old Business (Seaweed Powerbar), un brano dall´andamento latino, l´atmosfera solare di un calipso e che è un invito a fare ripartire il disco di nuovo. Bravi!
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