E’uscito il 27 marzo Pristine Moods (I dischi del Minollo / Audioglobe / Digitalea) esordio omonimo del trio di stanza a Bologna con edizioni A Buzz Supreme e registrato a Lo Studio Spaziale. Il nome deriva dal cantautore e chitarrista statunitense – tra i pionieri dell’uso della chitarra folk negli Stati Uniti – Robbie Basho, che in uno dei suoi scritti associava ad ogni accordatura un colore e una sensazione, come ad esempio i Pristine White, colore/mood associato ad un’accordatura che viene utilizzata dai ragazzi in alcuni brani dell’album. Da qui l’idea del nome Pristine Moods (spazi d’animo incontaminati).
Dopo anni di militanza e sperimentazione in varie band (Minor Swing Quintet, Elanoir, DHOS), Matumaini incide qualcosa di totalmente suo, un repertorio di brani folk, chitarra e voce. Nella fase di ricerca dei musicisti che l’avrebbero accompagnata in questa registrazione avviene l’incontro con Gherardo Zauber e quel magico strumento che è il theremin, e Michele Venturi, giovanissimo talento nell’ambito della chitarra acustica che permette così a Matumaini di imbracciare banjo, mandolino e ukulele. Nasce così Pristine Moods, dall’incontro e la fusione di tre musicisti che si incontrano nelle prime improvvisazioni in sala prove per reinventarsi insieme. Un disco che scomoderà perfino i Fratelli Grimm.
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