Nel corso di questi ultimi anni, si è stati spesso portati a considerare la scena musicale emergente italiana come un dedalo monocolore di band senza pretese, simili negli orientamenti e nelle soluzioni musicali e, ancor più di frequente, come un universo fotocopiato di tentativi maldestri d’imitazione di band oramai venerate come vere e proprie icone stilistiche.
Da un lato, bisogna ammetterlo, la colpa è da imputare a critici e redattori, tendenzialmente spocchiosi nei confronti di qualsiasi novità; dall’altro, ahimè, il torto è dalla parte dei musicisti (intendendo non l’intera categoria, ovviamente), sempre pronti ad inserirsi nei canoni di qualche nota band già affermata piuttosto che trovare la propria strada in sincera autonomia.
Al sottoscritto, ad esempio, capitò, quand’ancora Musiczoom era conosciuto con il nome di “Musicboom”, d’ascoltare, nel giro di due settimane circa, quattro gruppi emergenti, di differente estrazione regionale (Piemonte, Liguria, Lazio e Calabria, se non ricordo male), che suonavano all’incirca tutte e quattro allo stesso modo e cioè come i Verdena dell’esordio (band fra le più copiate dai giovani strimpellatori).
Questo discorso non può, invece, farsi per i qui presenti Belzer: four – act genovese alle prese (si perdoni l’involuta rima) con una miscela di sano rock britannico contaminato con gli ingredienti più essenziali della forma – canzone italiana (ed il loro merito è nell’esser riusciti a non svalutare quest’ultima in favore della pura estetizzazione ruffiana).
Che ne avessero di carattere, tra l’altro, i Belzer l’hanno già potuto ampiamente dimostrare come gruppo spalla nei concerti di Giorgio Canali ed in quelli dei Perturbazione, passando per i vari Arezzo Wave ed i Nokia Trends Lab Tours, per arrivare infine al debutto, dopo una lunga gavetta, solo nel 2009.
L’Ultimo Giorno D’Inverno, questo il nome dell’album, intreccia melodia e tecnica con risultati brillanti, grazie ad arrangiamenti né banali né ricercati fino al puro autocompiacimento.
La Pioggia, seconda traccia del disco, è una ballata toccante e sincera, malinconica e quasi dispersa nel tempo, lontana come il ricordo sbiadito d’un film visto anni fa, mentre La Bellezza incanta per la sua onestà e la sua orecchiabilità.
Perla dell’album, tuttavia, è L’Equilibrista, sospesa fra l’elegante armonia dei Marillion di Easter ed una progettazione compositiva sorprendente, soprattutto pensando che si tratta di un esordio.
Altre parole risulterebbero stucchevoli e scontate, perciò non mi resta che concludere quest’articolo ribadendo ancora una volta quanto i Belzer meritino la vostra attenzione.
Dunque, tenete d’occhio il loro sito internet nell’attesa del live.
http://www.myspace.com/belzerband
Tracklist
01 yuyin in
02 la pioggia
03 un rimedio
04 l’equilibrista
05 indaco / white gloom
06 l’ultimo giorno d’inverno
07 la bellezza
08 come sempre
09 un’estate
10 yuyin out
Anno: 2009
Produzione: Green Fog Studio
Genere: Rock
Commenti Recenti