Testoni perché in copertina c’è una grossa testa frenologica portata a spalle, un manufatto utilizzato in antropologia clinica per descrivere le diverse zone o “regioni” del cervello. Secondo questa pseudo-scienza sviluppatasi a Torino alla fine dell’800 sarebbe possibile, attraverso l’analisi della forma del cranio di una persona, determinare le qualità psichiche di un individuo e della sua personalità. Testoni è parlare di forma e peso specifico dell’intelletto. Testoni è in qualche modo la presa di coscienza che ognuno è decisamente complesso, non solo nei gusti, anche nelle priorità, nella formazione, nella distinzione tra giusto e sbagliato. Testoni nel senso di teste pesanti o grandi. Testoni, forse, anche nel senso beneaugurale di soldi. Un titolo che gioca con più chiavi di lettura, fra il serio e il frivolo, come d’abitudine per i Los Refusè.
Questo loro terzo album approfondisce aspetti presenti, ma meno percepibili, nei lavori precedenti. La chitarra classica che fa da sottofondo in ogni brano è il collegamento al recente passato combat-folk, mentre altre sonorità arrivano preponderanti dal rock e dal cantautorato. Il disco, anche se non consciamente, si sviluppa come un concept album. Tutti i pezzi sono stati composti in circa 6 mesi, durante un periodo di travaglio e dubbi rispetto alle relazioni umane. I temi spaziano dalla difficoltà nel riconoscere i sentimenti, all’incertezza delle percezioni, alla mediazione che comporta la vita di coppia, alla vita adulta, alle aspettative a tratti disilluse della giovinezza e al desiderio di unicità.
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