Guido Elmi, storico produttore artistico di Vasco Rossi da oltre trent’anni, ha deciso di mettersi in gioco svelando per la prima volta le sue composizioni, tra vita vissuta, esperienze personali e nuova consapevolezza: un pugno nello stomaco per un’inaspettata, intensa e spietata scrittura. Il primo singolo It’s a beautiful life nasce due anni fa e si ispira al linguaggio di una ragazza, da poco uscita da un master in comunicazione. Nelle conversazioni, anche in quelle private, non poteva proprio fare a meno di inserire parole come meeting, staff, loop, feed back, trading e via dicendo. Parallelamente, fino a poco tempo fa, in televisione andava in onda uno spot pubblicitario dove si criticava decisamente l’abitudine di usare termini inglesi al posto di quelli italiani. Come sempre, la verità sta nel mezzo. It’s a beautiful life raccoglie molti termini anglosassoni per descrivere ironicamente alcuni aspetti della vita di un manager rampante e tardo edonista. Reminiscenze di alcune letture anni ottanta/novanta (“American Psycho” di Bret Easton Ellis, “Brightness Falls” di Jay McInerney o “The Bonfire of the Vanities” di Tom Wolfe) hanno fatto il resto. Nel brano anche Rockwell Knuckles, un giovane rapper di St. Louis (Missouri) che contrasta, con la sua interpretazione, la narrazione della “beautiful life” del protagonista. Prodotto da Vince Pastano (chitarrista di Vasco e Luca Carboni) con la sua Liquido records.
giu 03
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