Natas Loves You. Natas come Satan al contrario. Precisiamo – la band non ha un particolare gusto per le storie diaboliche, ma piuttosto un debole per i giochi di parole ed il pop. Per essere ancora più convincente, ha anche inventato tutta una storia per spiegare il proprio nome, e lo motiva come un tributo allo skater Natas Kaupas, o alla passione per il budino spagnolo chiamato appunto natas… “Abbiamo deciso il nome quando abbiamo iniziato la band senza pensarci troppo o avere particolari idee di carriera nelle nostre teste”, spiega il bassista Virgile. “Quando le cose vanno male, non possiamo fare a meno di vederla come una maledizione!” Alcuni tuttavia la vedrebbero meglio come una benedizione. Appena dopo essersi trasferiti a Parigi, Natas Loves You hanno infatti suonato ad un concerto tutto esaurito al Maroquinerie (un piccolo locale nell’area più alla moda della capitale francese) per una consolidata fan base.
Il loro primo EP ha conquistato subito la prima posizione in classifica in Lussemburgo. Dovevano decidere tra Scandinavia e Stati Uniti, ma Parigi li stava aspettando. Il secondo EP Paintings li avrebbe confermati come una band unica, non ossessionata dall’idea di essere famosa ma di suonare quanto più possibile – giocando con i suoni, le parole ed esibendosi su qualsiasi palco pop di qualità. La storia del primo album The 8th Continent è quella di un moderno Ulisse alla ricerca di umanità in un mondo senza speranza. L’uomo, in costante corsa, continua a cercarla. Questo viaggio di iniziazione deve fare i conti con il trascorrere del tempo, con la morte sempre in agguato e soprattutto con gli effetti benefici dell’amore. L’album è un riassunto degli ultimi tre anni di vita della band. Virgile lo definisce “un traguardo emozionale e psicologico”. L’album è stato prodotto dal newyorchese Chris Zane (Passion Pit, Delorean, Holy Ghost…).
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