Kathryn Williams torna a due anni dal precedente Crown Electric con il nuovo album Hypoxia, in uscita il 16 giugno via One Little Indian Records con distribuzione Audioglobe. Anticipato dal singolo Mirrors, il disco si ispira al romanzo semi-autobiografico della tormentata poetessa statunitense Sylvia Plath La Campana di Vetro (The Bell Jar). Il progetto per Hypoxia è nato nel 2013, dopo la telefonata ricevuta dalla cantautrice folk-pop britannica da parte di Claire Malcom dell’associazione letteraria inglese New Writing North, che le ha commissionato un tributo a Sylvia Plath per il Durham Book Festival, celebrazione della vita e delle opere della poetessa a 50 anni dalla pubblicazione di La Campana di Vetro. La Williams si è subito messa all’opera per realizzare dei brani i cui testi non fossero le poesie stesse della Plath o dei riferimenti ad esse, trovando tuttavia difficoltoso rendere giustizia al materiale letterario senza penalizzarne l’intensità. Momentaneamente bloccata, Kathryn Williams ha dunque cominciato a rileggere La Campana di Vetro, che non aveva più letto dopo l’adolescenza.
Lo scorso ottobre Kathryn Williams ha dunque suonato cinque brani originali ispirati a La Campana di Vetro per il Durham Book Festival, accompagnata dallo scrittore Andrew Wilson alla lettura del libro Mad Girl’s Love Song – Sylvia Plath and Life Before Ted. Ma la storia non è finita qui: la Williams non riusciva più a staccarsi dai protagonisti del libro, ed ha così deciso di continuare a scriverci canzoni, arrivando presto ad avere 8 brani pronti. Insieme all’amico e collaboratore Ed Harcourt, già produttore del disco, ha infine composto il nono pezzo Cuckoo, completando così la tracklist di Hypoxia.
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